Salvini: "Altro insulto? Altra querela". Il vicepremier contro Roberto Saviano
“Ministro della Malavita". Lega-FdI: "Fuori dalla Rai"
Salvini correda il commento con una emoticon sorridente
"Per il signor Saviano io sarei il “Ministro della Malavita"... Altro insulto e altro odio? Altra querela". Lo scrive su Twitter il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che correda il commento con una emoticon sorridente. Il riferimento è alla polemica via social con lo scrittore e alla notizia che il caso potrebbe finire all'attenzione della Commissione di Vigilanza Rai.
Rai, dopo Facci anche Saviano "cacciato" da Lega e FdI. Ecco perchè
"Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Malavita il vizio di mentire?", scriveva Roberto Saviano riferendosi a Matteo Salvini sul caso Rackete. Parole vergognose da parte dello scrittore, che come altre volte è spesso accaduto utilizza un linguaggio violento contro i politici a lui non graditi. La sinistra tace, non ci sono sollevazioni e non si muovono critiche contro l'intoccabile Saviano, ma ora da parte di Fratelli d'Italia e Lega arriva la richiesta di provvedimenti.
Sembra paradossale che nel nuovo corso Rai, quello che ha deciso per l'epurazione di Filippo Facci prima ancora che il suo programma iniziasse per una frase infelice pubblicata in un articolo, allo scrittore napoletano, che in autunno torna con un programma tutto suo in prima serata sulla tv pubblica, venga concesso di insultare continuamente le istituzioni.
Il paradosso, come scrive ilgiornale.it, non è sfuggito ai consiglieri di vigilanza Rai della maggioranza davanti al silenzio, non inaspettato, della sinistra sulla locuzione offensiva e diffamante nei confronti di un ministro della Repubblica da parte dello scrittore. "C'è un limite a tutto, la Rai ultimamente ha mostrato di essere molto attenta al registro che viene utilizzato nel servizio pubblico, credo che sia più che doverosa una riflessione sull'opportunità di confermare la presenza di Saviano in Rai", ha dichiarato Francesco Filini, capogruppo FdI in Vigilanza. Sulla stessa linea le dichiarazioni di un altro capogruppo, quello della Lega, Giorgio Maria Bergesio: "Saviano non si smentisce mai, pensa gli sia concesso tutto e si permette di usare un linguaggio volgare insultando, infangando e insinuando. La sua 'figura' è di certo incompatibile con la tv pubblica: o a Saviano è tutto permesso?".
Tanti i messaggi di questo tipo da parte degli esponenti di maggioranza in vigilanza Rai che ora chiedono a gran voce ai vertici di analizzare la compatibilità dello scrittore con la televisione pubblica. Affonda il colpo anche Augusta Montarul, esponente in forza Fratelli d'Italia in Vigilanza: "Ci aspettiamo dai vertici equità nel giudizio e per questo portiamo il caso Saviano in maniera immediata in commissione di Vigilanza". Ribadisce il concetto ministro l'ex ministro, oggi deputato, della Lega Simonetta Matone: "Mi auguro che a Saviano non sia concesso pure questo. Tutto ha un limite. E qui credo si sia andati oltre". Affilato anche l'intervento di Sara Kelany, onorevole eletto con FdI: "Questo eccesso non può essere tollerato, ne parleremo in Vigilanza e auspichiamo che i vertici della Rai, nella loro autonomia, valutino il caso". Stefania Pucciarelli, senatrice del Carroccio, smaschera lo scrittore: "Saviano insulta, infanga, denigra 'stranamente' solo i rappresentanti del governo di centrodestra. Una doppia morale discutibile, ci auguriamo inadeguata per il nuovo corso della Rai".