FdI: "Il premierato resta la madre di tutte le riforme. Eliminare le liste bloccate e tornare alle preferenze"
Rampelli ad Affaritaliani.it: "Riforma in ritardo? Intasamento, nessun problema politico"
"Sarà una conquista rivoluzionaria e irreversibile che impedirà la nascita di governi in corso d’opera per il cambio di casacca di parlamentari o per congiure di gruppi economico-finanziari o per accanimenti giudiziari"
"Nessun problema politico all’orizzonte, solo un fisiologico intasamento di provvedimenti che testimoniano la produttività di Governo e Parlamento". Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera di Fratelli d'Italia, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se la riforma del premierato, arenato alla Camera, stia incontrando problemi politici. "Il premierato resta la madre di tutte le riforme perché sarà lo strumento per dare sostanza all’indipendenza dello Stato, troppe volte messa in discussione da interferenze esterne al gioco democratico, talvolta perfino esogene rispetto ai confini nazionali".
"Sarà una conquista rivoluzionaria e irreversibile che impedirà la nascita di governi in corso d’opera per il cambio di casacca di parlamentari o per congiure di gruppi economico-finanziari o per accanimenti giudiziari. I governi potranno cadere, certo, perché la democrazia lo prevede e non perché lo pretendono cordate che non intendono passare per la legittimazione popolare che, attraverso il voto, la stessa democrazia impone. Con il premierato governerà il popolo, esattamente come accade nei comuni e nelle regioni attraverso l’elezione diretta di Sindaci e Presidenti".
"Poi - sottolinea ancora Rampelli - sarà a mio giudizio indispensabile affiancare la riforma con una legge elettorale che elimini le liste bloccate e quindi non trasformi il Parlamento in una caserma. Il sistema giusto, come da sempre sostiene FdI, è il ritorno alle preferenze, sul modello di comuni, regioni e Parlamento europeo. Rideterminando l’ampiezza dei collegi per contenere i costi delle competizioni elettorali. Il cittadino potrà in questo modo scegliere tutta la filiera delle istituzioni, senza deroghe, togliendo la sete con il prosciutto a tutti quei soloni che brigano nel sottobosco per costruire governi negli attici luminosi dell’affarismo nostrano, in realtà oscuri come i più segreti scantinati", conclude l'esponente di FdI.