Rave Viterbo, Lamorgese sapeva. L'ordine dal Viminale: "Non vanno bloccati"
Al Comando centrale di Roma si preferì la strada del controllo del transito rispetto all'intervento per vietare l'ingresso nell'area. I verbali parlano chiaro
Rave, Lamorgese sapeva. L'ordine dal Viminale: "Non vanno bloccati"
Continua a far discutere il rave party di Viterbo del 13 agosto, la festa abusiva durata 6 giorni e mai interrotta dalle forze dell'ordine. La Procura indaga per diversi reati, un ragazzo partecipante alla festa è annegato in un laghetto circostante la zona e un altro cadavere è stato rinvenuto non distante da lì, si cerca di capire se ci sia o meno un collegamento con la festa.
Intanto La Verità svela un retroscena fin qui mai rivelato. Una ricostruzione dei carabinieri, messa a verbale - prosegue la Verità - svela che "il 14 agosto 2021 alle ore 0,20, la centrale operativa della compagnia di Orbetello (Grosseto), comunicava a quella della compagnia Tuscania (Viterbo), di essere impegnata, unitamente alla polizia stradale, nella scorta di una colonna di circa 40 camper".
Alla richiesta di rinforzi inviata dalla compagnia al seguito dei camper, dalla centrale di Pitigliano la risposta fu: "Abbiamo l'ordine di monitorare il transito e non di bloccarlo". A quanto risulta alla Verità, l'ordine sarebbe partito proprio dalla centrale operativa di Roma. Quindi il Viminale sapeva del party abusivo ma decise di non intervenire.