Renzi boccia Berlusconi al Quirinale. Il centrodestra ora punta su Frattini
L'ex ministro degli Esteri è vicino a Di Maio e potrebbe essere un'ipotesi gradita sia a Italia Viva sia al M5s
Quirinale, Renzi: "Draghi può fare sia Capo Stato sia premier, Berlusconi non è plausibile"
"Draghi e' un asset importante per questo Paese. Puo' fare sia il Presidente della Repubblica sia il Presidente del Consiglio. Se Draghi rimane a palazzo Chigi, bisogna dargli agibilita' politica e proseguire la legislatura fino al 2023. Nessuno in Parlamento vuole terminare la legislatura. Tranne la legislatura 2006/2008, dal 1996 si e' sempre votato dopo 5 anni". Lo ha affermato il leader di Italia viva, Matteo Renzi, a 'In onda', bocciando l'ipotesi di Silvio Berlusconi. Sull'ipotesi di Berlusconi Capo dello Stato, Renzi dice: "Non incontro Berlusconi da 7 anni, da quando ruppe il Patto del Nazareno, ma non vedo plausibile Draghi presidente del Consiglio e Berlusconi al Quirinale".
Fontana: "Accordo con Italia Viva e M5s per un presidente di centrodestra"
Ma il centrodestra si aspetta un presidente pescato dalla sua area. "Dopo trent’anni di presidenti di centrosinistra pensiamo sia venuto il momento di eleggere una personalità di centrodestra. Per farlo è necessario che il nostro campo sia compatto e che allacci un dialogo con le altre forze per provare a creare delle convergenze", dice in un'intervista a Repubblica il numero due della Lega Lorenzo Fontana, il quale propone una convergenza con Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle, che è ancora la "forza politica con maggioranza relativa".
Quirinale, ora il centrodestra punta su Frattini
Ma intanto, secondo La Stampa, all'interno del centrodestra prende quota la candidatura di Franco Frattini. Potrebbe essere lui il nome intorno al quale si potrebbe creare una convergenza non solo con Italia Viva ma anche con il Movimento Cinque Stelle. "Frattini ha dalla sua un lavoro di cucitura di mondi durato anni. Pur avendo sempre fatto parte di governi di centrodestra, al Consiglio di Stato si è fatto notare per sentenze che – ad esempio – hanno dato ragione ai “passeurs” che aiutano gli immigrati al confine e sono perseguiti, ingiustamente, dalla legge", scrive il quotidiano di Torino. "Da quando Di Maio è alla Farnesina, lo ha incontrato almeno ogni due mesi (il suo ruolo nell’intervento italiano in Iraq è evidentemente considerato acqua passata). A sentirlo evocare, Borghi dice: «Magari! ", prosegue la Stampa.