Renzi: "Delmastro faccia il test del Dna". E il sottosegretario lo querela

L’affondo del leader Iv sullo sparo di Capodanno. FdI lo contesta con un dromedario

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Matteo Renzi, conferenza stampa alla Camera
Politica

Renzi a Delmastro: "Faccia il test del Dna". E lui lo querela

"Il sottosegretario Andrea Delmastro e sua sorella Francesca sindaco di Rosazza, i due pubblici ufficiali presenti a Rosazza, si sottopongano all'esame comparativo del Dna per capire se hanno toccato la pistola che ha sparato". Lo ha detto sabato a Biella Matteo Renzi, in una conferenza stampa dedicata al caso Pozzolo.

"Il problema di fondo è che il modo con cui Delmastro ha gestito questa vicenda non è corretto. Gli abbiamo chiesto di venire in aula a spiegare come sono andate realmente le cose, perché se mente lì poi va a casa". L'ha affermato il leader di Idv Matteo Renzi questa mattina a Biella, in una conferenza stampa aperta al pubblico dedicata al caso Pozzolo. "Poi gli abbiamo chiesto di spiegare se, come dice Nordio, l'attribuzione della sua scorta è stata casuale, perché io invece credo che Delmastro se lo sia scelto il caposcorta, peraltro andando contro le regole del ministero della Giustizia. Sono argomenti sui quali vogliamo una risposta, e questo non c'entra con la Procura, c'entra con la politica".

Accompagnato dai vertici del partito (nella sala della libreria Giovannacci sono arrivati il capo dei senatori Enrico Borghi, Ivan Scalfarotto, Luciano Nobili, Francesco Bonifazi, Silvia Fregolent oltre agli esponenti biellesi). Renzi ha ribadito gli interrogativi che da giorni ripete sulla ormai celebre notte di San Silvestro a Rosazza. "Noi sappiamo  - ha argomentato il leader di Iv - che l'esame del Dna sulla pistola dice che l'hanno toccata almeno tre persone. Uno sarebbe Pozzolo, l'altro il caposcorta Morello che dice di aver toccato l'arma per fermare Pozzolo, e il terzo chi è? Io faccio una proposta precisa che metteremo per iscritto: Delmastro e sua sorella, che sono i due pubblici ufficiali presenti, si devono sottoporre all'esame del Dna per verificare se su quella pistola ci sono o no le loro tracce. Se loro dicono la verità, su quella pistola non c'è il loro Dna, e se non c'è, loro escono da questa vicenda e sarà Pozzolo a dover raccontare cosa è accaduto".

Rispondendo poi alle domande dei cronisti, Renzi ha ribadito: "Io non credo al racconto che stanno dando di quella notte. Non ho documenti segreti, ma ci sono le loro frasi che sono contradditorie a cominciare dal fatto che non possono non sapere chi ha sparato. La ricostruzione di quelle ore è piena di buchi: noi vogliamo che Delmastro venga in parlamento e là lo valuteremo sulla base delle carte che abbiamo noi. Io penso che dopo oggi accetterà di venire". Renzi, invece, ha dichiarato di non voler rispondere a chi gli chiedeva se avesse avuto occasione di parlare con qualcuno che era presente alla serata. 

Come spiega Repubblica, FdI ha contrattaccato contestandolo con un dromedario, in riferimento ai suoi rapporti con l'Arabia Saudita e "non si fa attendere la replica del sottosegretario alla Giustizia: «E Renzi al test si sottopone? Dato che era presente come ero presente io, Renzi si sottopone? E ancora, lo decide Renzi o la procura?». «Io sono a disposizione — afferma Delmastro — ho dato la mia versione dei fatti alla procura. Sono a disposizione, come sempre, della procura. Luogo in cui in questi giorni sono andato nuovamente per depositare una querela. Quindi ci sarà qualcuno che dovrà andare a dire cosa sa». La querela è contro Renzi".