Il tormento di Renzi: dopo solo dieci mesi lascia la direzione del Riformista
Il leader di Italia viva vuole concentrarsi sulla campagna elettorale per le elezioni europee. Al suo posto pronto Alessandro Barbano
Europee, Renzi lascia la direzione editoriale de Il Riformista il primo marzo
Chi lo conosce da vicino lo descrive come un uomo pieno di idee. Troppe, forse. Un uomo che non trova mai pace, come se vivesse un tormento quotidiano. E dopo solo dieci mesi l’ex premier lascia la direzione de Il Riformista per buttarsi nella campagna elettorale che precede le elezioni europee. Secondo alcune indiscrezioni, si starebbe scaldando Alessandro Barbano, classe 1961, condirettore del Corriere dello Sport con un passato a Il Mattino di Napoli e al Messaggero.
"Renzi va via il primo marzo dal Riformista perché' ha deciso di affrontare la campagna elettorale europea e non ritiene corretto farlo restando alla guida del giornale. Lui si candiderà e ha fatto questa scelta per correttezza", ha rivelato a Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora, Andrea Ruggeri, direttore responsabile de il Riformista.
"Dal 1 marzo Matteo Renzi lascerà la direzione de Il Riformista per dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale" ha confermato una nota di Italia viva. "La decisione era stata comunicata all'editore, al fine di potersi dedicare alla campagna per le elezioni europee che lo vedranno candidato in tutte le circoscrizioni".
LEGGI ANCHE: Renzi e quella telefonata di Casalino: "Son qui a Mykonos, fai finta di nulla"
Il Riformista a guida Renzi è uscito il 3 maggio del 2023. Il leader di Italia viva ha ricoperto il ruolo di direttore editoriale non potendo esercitare la funzione di direttore responsabile per la mancanza della qualifica di giornalista.
Appena incaricato Renzi si chiedeva: “Un parlamentare può fare il direttore di giornale?”, rispondendo che, sì, “ce ne sono stati tantissimi nella storia di questo Paese. Mi piace ricordare Sergio Mattarella direttore del Popolo”.
Giorgia Meloni “è stata la prima a sapere questa notizia”, ma “non faremo discussioni da ultrà come con i rave, i cinghiali, la carne sintetica. Vogliamo parlare di cose concrete. Sogno un luogo, una palestra, nella quale ciascuno possa sentirsi a casa nella sua libertà”.