Riarmo e difesa: ecco i 12 punti della risoluzione di maggioranza

Ecco i 12 punti del testo, come anticipato da Affaritaliani.it, del documento presentato oggi in Parlamento e condiviso da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia

di Andrea Soglio
Politica

Riarmo e difesa: ecco i 12 punti della risoluzione della maggioranza

Giorni di trattative, qualche distinguo ma alla fine la maggioranza di Governo ha trovato un'intesa sul documento da presentare oggi in Parlamento in vista del Consiglio Europeo sul riarmo e la difesa, come anticipato da Affaritaliani.it. Punti su cui i partiti, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno trovato un'intesa partendo da posizioni diverse...

I PUNTI DELL'ACCORDO

1.  continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace;

2.  lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali;

3.  dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference - URC) che l’Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025;

4.  mantenere alta l’attenzione sul Medio Oriente, il cui scenario resta particolarmente delicato anche per quanto riguarda le transizioni in Siria e in Libano. Per favorire la stabilizzazione dell’area restano prioritari: la tenuta del fragile cessate - il fuoco a Gaza; il completo rilascio degli ostaggi; la prosecuzione degli aiuti umanitari;

5.  affrontare in modo strategico la discussione sul tema della competitività europea che include diverse priorità: un’efficace semplificazione del quadro regolatorio che favorisca l’attività d’impresa; la disponibilità di energia pulita e a prezzi sostenibili per i nostri cittadini ed il nostro tessuto produttivo; efficaci stimoli agli investimenti privati;

6.  portare avanti l’obiettivo di una piena autonomia europea in materia energetica basata sul principio della neutralità tecnologica e che sostenga la fase di transizione, specialmente nei settori industriali ad alta intensità energetica;

7.  realizzare un percorso di decarbonizzazione che sia sostenibile per le nostre industrie, che non metta a rischio la competitività di settori come quello automobilistico e che utilizzi metodologie di calcolo delle emissioni improntante al principio della neutralità tecnologica ed impedire che l’impatto di una transizione non pragmatica ed ideologica si ripercuota sull’occupazione e sulla capacità di accesso al mercato da parte dei nostri cittadini;

8.  lavorare sulla semplificazione, sulla riduzione della burocrazia e dell'eccesso di regolamentazione per un quadro normativo europeo più chiaro e snello, riducendo drasticamente i costi amministrativi per le imprese, in particolare le PMI;

9.  Preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi ad eventuali proposte di tassazioni aggiuntive per cittadini e imprese europee e attivandosi per garantire risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa ed al rilancio delle competitività europea;

10. A lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell'alleanza Nato, in un quadro geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli; obiettivo che si potrà raggiungere anche tramite l'introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell'industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici ed infrastrutturali, così come proposto dall'Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo;

11. Continuare a mantenere al centro dell’agenda europea il tema della migrazione, in particolare concentrandosi su priorità quali: la lotta all’immigrazione irregolare anche con strumenti innovativi; lo sviluppo e il rafforzamento di partenariati paritari con i Paesi di origine e transito dei migranti; la pronta definizione di una lista UE di Paesi di origine sicuri; il negoziato sulla proposta di regolamento in materia di rimpatri, presentata recentemente dalla Commissione europea, sostenendo in particolare la prevista introduzione di « centri di rimpatrio / « return hubs» in paesi terzi;

12. mantenere alta l’attenzione sui temi marittimi, che restano per il nostro Paese strategici e funzionali all’enorme potenziale di sviluppo e tutela per le nostre future generazioni.

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