Riforma Giustizia, via libera unanime. Draghi chiede sostegno in Parlamento

Mini-prescrizione, tempi più lunghi per la corruzione

Crediti Photo Nick Zonna
 
Politica
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Il premier Mario Draghi chiede al Consiglio dei ministri se tutti sostengano convintamente il testo della riforma del processo penale e saranno leali in Parlamento: nessuna obiezione. Passa cosi' in Cdm la proposta del ministro Cartabia sulla giustizia. Non un voto formale sulla proposta ma il sostegno unanime al testo, chiesto dal premier Draghi.

Fonti del M5s esprimono soddisfazione per l'esito della discussione in CDM, che ha visto lo scontro con Fi e Iv. In particolare per i reati di corruzione e concussione resta l'allungamento dei tempi processuali.

Giustizia: Salvini, Lega forza di equilibrio in Cdm - Dobbiamo "dare agli italiani risposte, soluzioni, riforme: la Lega sta cercando di essere forza di equilibrio in Cdm in questo momento". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a "Stasera Italia News" su Rete quattro.

Mini-prescrizione, tempi più lunghi per la corruzione

Velocizzare i tempi e renderli compatibili con gli obiettivi del Recovery e degli standard europei: e' lo scopo della riforma della Giustizia, la cui discussione e' approdata in Cdm e resta aperta tra le forze di maggioranza in particolare sullo stop alla prescrizione, che il Movimento Cinque Stelle vorrebbe estendere a tutti i gradi di giudizio. La mediazione della ministra Cartabia punta sull'inclusione dei reati contro la Pubblica Amministrazione, come la corruzione e la concussione, tra quelli con tempi processuali allungati, e l'inserimento delle condizioni di 'improcedibilita'' per il secondo e terzo grado, se si sforano determinate tempistiche. PRESCRIZIONE - La Guardasigilli propone di bloccare definitivamente la prescrizione dopo la sentenza di primo grado, che si tratti di assolti o condannati. Nel processo di Appello verrebbe introdotto invece il termine massimo di due anni (arriverebbe a tre in caso di reati gravi), oltre il quale si dichiarerebbe l'improcedibilita'. Lo stesso termine sarebbe di un anno in Cassazione (in caso di reati gravi la proroga sarebbe di ulteriori sei mesi). Dunque nel secondo e terzo grado di giudizio, oltre quei tempi stabiliti non si estinguerebbe il reato ma si sospenderebbe il processo, di fatto bloccato. Un caso diverso dunque dalla prescrizione, dove il reato e' appunto cancellato. Per i reati imprescrittibili - come quelli punibili con l'ergastolo - non sarebbero posti limiti alla durata dei processi: in questa categoria il Movimento Cinque Stelle vorrebbe che si aggiungessero anche i reati per corruzione. TEMPI PIU' LUNGHI SULLA CORRUZIONE - I tempi processuali potrebbero pero' essere allungati per quanto riguarda i reati contro la Pubblica amministrazione, come la corruzione e la concussione. Una scelta che potrebbe essere determinante per il voto favorevole dei pentastellati in Cdm, con possibilita' di ulteriori miglioramenti tecnici in Parlamento. In ogni caso sulla corruzione non ci sarebbe alcun automatismo sull'allungamento dei termini per appello e Cassazione, di un anno o meno, perche' cio' sarebbe subordinato alla particolare complessita' del procedimento, dovuta al numero delle parti o delle imputazioni. CRITERI SUI PROCESSI - A differenza di quanto richiesto nella relazione della Commissione di studio incaricata di elaborare le proposte di riforma, il nuovo provvedimento non dovrebbe contenere criteri indicati dal Parlamento per "garantire efficacia e uniformita' nell'esercizio dell'azione penale e nella trattazione dei processi". Le circolari attualmente in vigore nelle Procure sarebbero quindi sufficienti a garantire criteri di priorita' trasparenti e predeterminati nella trattazione dei procedimenti, sottoposti al vaglio e all'approvazione da parte del Csm. INAPPELLABILITA' - La Commissione aveva anche chiesto di prevedere l'inappellabilita' delle sentenze di condanna e di proscioglimento da parte del pubblico ministero. Ma anche su questo la scelta - in questo caso gradita da M5s - dovrebbe essere quella di attenersi a indicazioni gia' introdotte dalla Cassazione riguardo all'inappellabilita', ad esempio "per difetto dei motivi", in particolare quando non sono "argomentati i rilievi critici" a fondamento della sentenza impugnata. LE ALTRE RICHIESTE - Ulteriori proposte sono arrivate dalla Lega, che chiede di ridimensionare il ricorso al patteggiamento o alla messa alla prova per reati puniti fino a 10 anni, e da Italia Viva, che chiede una stretta sulle intercettazioni.