Rivolta dei giudici contro il governo, dopo il caso migranti: "Non staremo zitti. Il rischio è finire come l’Ungheria"

La corrente di sinistra dopo il caso Patarnello, il magistrato che nelle chat definiva Meloni più pericolosa di Berlusconi: "Strumentalizzata la mail del nostro collega"

di redazione politica
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Scontro governo-giudici, magistrati all'attacco: "Non vogliamo fare la fine di Ungheria e Polonia, nessuno sconto all'esecutivo"

Prosegue lo scontro tra governo e magistrati, dopo la decisione dei giudici di rimandare in Italia i migranti sbarcati in Albania. La premier Meloni aveva pubblicato delle mail e puntato il dito contro i magistrati che fanno politica, in particolare si riferiva a un procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, che in alcune chat con i colleghi la definiva "più pericolosa di Berlusconi". Stefano Musolino, procuratore aggiunto a Reggio Calabria e segretario nazionale di Magistratura Democratica, assicura che non faranno sconti all'esecutivo: "Questo - dice Musolino a La Stampa - è un governo sovranista che non rispetta le leggi europee e punta a zittire la magistratura. Non resteremo in silenzio e difenderemo la nostra autonomia e indipendenza. Non vogliamo fare la fine di Ungheria e Polonia".

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Musolino poi torna sulle parole pronunciate da Patarnello e rese pubbliche da Meloni: "Quella frase è stata estrapolata da un contesto più ampio e più approfondito dove il collega ribadiva peraltro che noi magistrati “non dobbiamo fare opposizione politica". Ma queste parole non sono state riprese dalla presidente del consiglio ed è emersa una verità distorta. Non dovrebbe accadere che da un’email si prendano solo alcune frasi e si costruisca una narrazione diversa dal testo completo". Musolino attacca anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ha chiesto il licenziamento di Patarnello: "Purtroppo non è la prima volta che Salvini anziché discutere di temi a lui sgraditi attacca le persone. Lo aveva già fatto con la giudice di Catania Iolanda Apostolico, rea di aver depotenziato il decreto Cutro".

"Ora - prosegue Musolino - si scaglia contro chi difende i giudici di Roma che si sono espressi contro il rimpatrio dei 12 migranti dall’Albania all’Egitto e al Bangladesh. Paesi che la Corte di giustizia europea ritiene non sicuri. Ma Salvini, da buon sovranista, è allergico all’Europa". Sul presidente del Senato La Russa che chiede di riscrivere la Costituzione per definire meglio il ruolo dei giudici dice: "Secondo La Russa quando il governo vuole applicare una norma la magistratura deve stare zitta. Non lo faremo, perché un Paese con una magistratura non indipendente è un Paese più povero. L’esecutivo vuole indebolirci anche con la separazione delle carriere che rientra nel più vasto progetto del premierato".

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