Roccella si scaglia contro l'utero in affitto: "Non può essere legittimato"
La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella intende combattere la pratica dell'utero in affitto anche a livello internazionale
Roccella contro l'utero in affitto: "Non è una discriminazione contro i bambini delle famiglie arcobaleno". Ecco perchè
''Il problema è uno solo. La maternità surrogata, che preferisco chiamare utero in affitto perché è più chiaro che c’è una compravendita della genitorialità, un vero e proprio mercato. I bambini di coppie di uomini omosessuali nascono con l’utero in affitto. La questione è se vogliamo legittimarlo oppure no''. Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella.
Per Roccella ''non è un problema di omosessuali o eterosessuali, è molto sbagliato pensare che chi è contro questo mercato voglia colpire gli omosessuali, vorrei che non si confondessero proprio le due cose: l’utero in affitto e l’orientamento sessuale, le scelte sessuali delle persone. È la pratica dell’utero in affitto che va combattuta anche a livello internazionale''. La ministra non pensa ci sia ''una discriminazione" nei confronti dei bambini delle famiglie arcobaleno, ''soprattutto dopo la sentenza della Corte costituzionale sulle cosiddette adozioni in casi particolari con cui si inserisce completamente il bambino nel nucleo familiare''.
''Se una persona va all’estero a fare la pratica dell’utero in affitto e sa benissimo che in Italia c’è una legge che garantisce che il bambino sarà figlio del committente — voglio chiamarlo committente, è un mercato — così non lo combatti il problema''. Ma ''se noi regolarizziamo tutto incrementiamo questa pratica. E noi invece vogliamo combatterla a livello internazionale, facendolo diventare un reato universale''.