Roma, con Calenda Gualtieri più vicino al Campidoglio

Calenda voterà l'ex ministro. Non ha resistito alle pressioni dei capataz Pd e dei gruppi finanziari ed editoriali pro-Gualtieri

Di Pietro Mancini
Roberto Gualtieri Lapresse
Politica
Condividi su:

Virginia Raggi, lasciata sola da Conte, nella notte della sconfitta, ha pagato per i suoi errori, politici e nei rapporti con i media, per la sua inesperienza, per non aver scelto, in Campidoglio, specie nella prima fase, dei collaboratori corretti ed efficienti.>>>

Ma la Sindaca grillina aveva trovato in municipio una situazione disastrosa, l’eredità lasciata dai compagni, nel PD, e amici di Roberto Gualtieri, che il 17 ottobre contenderà la fascia tricolore al candidato del centrodestra, Enrico Michetti.> Ieri Calenda ha annunciato che voterà per l’ex ministro. Non ha resistito alle pressioni dei capataz Pd e soprattutto dei gruppi finanziari ed editoriali pro-Gualtieri, che somiglia al modesto Ignazio Marino.

Spera, don Carlo, ma non è certo che il nuovo Sindaco non imbarcherà in giunta i grillini di Conte, che è stato il premier del governo con Gualtieri ministro dell’Economia.> Faziosa, al limite della querela, Gruber, che ha accostato (con quali prove ?) Michetti ai neri del servizio di Fanpage.it anti-Meloni.>>>

Due anni e qualche mese. Così poco è durata, a Roma, l'avventura amministrativa di Ignazio Marino, PD, medico genovese, primo cittadino controverso, scaricato dagli allora capi del suo partito, Renzi e Orfini, poco amato da una città che, sin dall'inizio, faticò  a capire i suoi modi un po' alieni e la sua cortese freddezza.

Alla fine, più degli errori e dei mega-conti, sborsati al ristorante (fu assolto in Cassazione), Marino ha pagato il suo scarso carisma politico, l’ incapacità di parlare alla gente. Anche se ha attribuito il flop della sindacatura alla jella, portata dalla sua Panda rossa…>>> Chissà se gli elettori della capitale ricordano che il  degrado di Roma finì, nel luglio del 2015, un anno prima dell’inizio dell’era Raggi, in prima pagina, sul New York Times.

Nell'articolo, intitolato “Romans Put Little Faith in Mayor as Their Ancient City Degrades”, si leggeva: "L'erba, nei parchi, arriva all'altezza delle ginocchia, la metro funziona a rilento per la protesta degli autisti, un incendio ha semiparalizzato l'aeroporto, il susseguirsi di arresti dei pubblici amministratori fa emergere un quadro devastante dell'infiltrazione mafiosa nel governo”, scrisse il quotidiano USA, riferendosi ai terremoti politico-giudiziari, che travolsero funzionari e politici, di destra e sinistra.>>>

Gualtieri- che adesso spera di fare il pieno dei voti degli elettori di Calenda- ha, certo, maggiore esperienza politica di Marino ma, come il suo compagno, è sostenuto da Goffredone Bettini, leader della cosiddetta corrente “thailandese”, e dagli stessi dirigenti romani del Pd, che affidarono al medico un incarico troppo impegnativo per don Ignazio. Che riuscì a far arrabbiare persino Papa Francesco, che sbottò con i cronisti in aereo : “Il Sindaco a Filadelfia ? Non l’ho invitato io !”.