Rosy Bindi affonda le speranze dei dem: la stoccata a Schlein e Bonaccini
L'ex vicepresidente della Camera è stata molto critica. Ecco che cosa ha detto ospite della trasmissione "In Onda", su La7
Rosy Bindi affonda le speranze dei dem. Schlein o Bonaccini? "Il Pd è ancora in alto mare"
Ospite a "In Onda" su La7, Rosy Bindi spiazza tutti quando le viene chiesto da Concita De Gregorio di dare un parere nei confronti di chi dovrebbe prendere le redini del Partito democratico. Elly Schlein o Stefano Bonaccini? L'ex vicepresidente della Camera è stata molto critica e ha risposto: "È una fase un po' confusa. Io credo che in Italia ci sia bisogno di una sinistra che sia sinistra, e che abbia cultura di governo. Temo che anche in questa circostanza il Partito democratico, anche con queste candidature, rischi di non centrare l'obiettivo".
Quella di Rosy bindi è un'analisi severa ha continuato: "Ancora una volta, nonostante i tentativi di fasi costituenti, di rinnovamento del partito... io sono stata un po' dura nell'usare la parola scioglimento, ma poi vedo che si usano termini come 'rifare', 'nuovo Pd'... praticamente, tutti sono alla ricerca di qualcosa che non c'è. Ancora una volta, dicevo, tutto si sta riducendo a uno scontro fra i candidati. E intorno alle candidature si cerca di individuare l'identità del partito".
Secondo l'ex vicepresidente della Camera l'identità è ancora tutta da costruire. Ecco perché emergono in modo così evidente i limiti di entrambi gli schieramenti. La sintesi di Rosy Bindi è questa: "Il Pd di Bonaccini faccio fatica a ritenerlo un Pd di sinistra, anche perché in questi anni il Partito democratico non ha fatto i conti con il Renzismo, e Nardella e Bonaccini non potranno contrapporsi ad esso, tutti conoscono la loro storia. Faccio però fatica a pensare che la sinistra che si potrebbe costruire intorno alla Schlein venga percepita come la sinistra di governo. Tutto questo succede proprio perché si è smarrito il fondamento e l'identità di questo partito".