Rotondi su Di Maio: "Lo stimo, ma non c'entra nulla con Andreotti e la Dc"
"Il centro? E' un concetto geometrico e sociologico. Politicamente, non significa nulla"
"Di Maio ha presieduto Montecitorio con la stessa autorevolezza di Casini, però..."
“Stimo Di Maio, ma non è Andreotti. Viene da sinistra”. Così Gianfranco Rotondi, “ultimo nativo Dc di stanza in Forza Italia”, stronca le ambizioni neocentriste del ministro degli Esteri. In una intervista a Libero, Rotondi dice: “E' nata una nuova stella democristiana? Penso che si stia abusando dell'aggettivo. Ogni volta che appare un linguaggio educato e un vago senso delle istituzioni si è portati a riconoscere in ciò un Diccì. Non basta una postura istituzionale per fare un democristiano”.
“Premetto che Di Maio lo stimo e l'ho apprezzato subito quando l'ho visto presiedere Montecitorio con la stessa autorevolezza di Casini. In realtà, però, non c'entra nulla né con Andreotti né con la Dc. Del resto, i suoi esordi giovanili sono stati tutti nella sinistra di Pomigliano D'Arco: una scuola non meno esigente e prestigiosa”, aggiunge Rotondi, il quale è piuttosto sarcastico anche sull'ipotesi di una federazione centrista guidata proprio dal ministro: “Immaginare di federare i centristi è come pensare di riunire le aspiranti Miss Italia prima dell'elezione per mettersi d'accordo tra loro su chi vince”.
Sull'idea stessa di centro, un po' a sorpresa, Rotondi aggiunge: “Il centro non è una cultura politica: è un concetto geometrico e sociologico. In geometria è uno che non sta ne' di qua ne' di là; sociologicamente è un elettorato mobile; politicamente non significa nulla”.