Salvini apre al terzo mandato: mossa strategica che compatta la Lega

Fondamentale approvare la legge sull'autonomia differenziata nel 2024 per non spaccare il Carroccio

Di Giuseppe Vatinno
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Politica

Il leader della Lega, Salvini: “Sono d’accordo col terzo mandato ai governatori”

Ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha trascorso l’intera giornata a Venezia, in quel Veneto dove è presidente Luca Zaia leghista emergente che un mese fa ebbe a dire in una intervista: “Nessun limite ai mandati per presidente eletto e governatori. L’autonomia sia legge nel 2024”. Ieri, proprio dalla sua terra, gli ha risposto il leader della Lega: "Sono d'accordo su un terzo mandato per i presidenti di Regione, perché i cittadini hanno sempre ragione". 

E poi ancora: "Chi vota sceglie ancora quel sindaco o quel governatore o ancora quel parlamentare dovrebbe avere il diritto di farlo. Altrimenti si limita la possibilità di scelta dei cittadini. Allo stesso modo sono favorevole all'elezione diretta dei presidenti di provincia. La modifica di legge per consentirlo la farei anche domani mattina".

Zaia è già al terzo mandato e quindi la sua presa di posizione non può essere vista in chiave personale ma piuttosto politica. In vista delle Europee prossime venture Salvini sta cercando di compattare la Lega da tempo proiettata a livello nazionale, recuperando però anche i valori della Lega originaria di Bossi, quelli delle origini per intenderci. Infatti in questo senso si deve vedere il lavoro sull’autonomia differenziata del ministro Calderoli, che diventerà legge nel 2024, con le prime intese con le Regioni.

Le parole pronunciate ieri dal vicepresidente del Consiglio vanno quindi nella direzione di compattare la Lega internamente, come dicevamo, ma anche di “segnare il territorio” con gli alleati, visto che la legge elettorale alle Europee è strettamente proporzionale (con uno sbarramento al 4%) e quindi porta i partiti di tutti gli schieramenti a perseguire i propri tratti caratterizzanti. Ad esempio Fratelli d’Italia chiede il premierato, sua bandiera storica, e Forza Italia la riforma della Giustizia, tema molto sentito dagli azzurri.

Lega e FdI insistono sostanzialmente sullo stesso elettorato, distinguendosi però proprio sull’Autonomia. Ricordiamo che il segretario nazionale dell’MSI, Giorgio Almirante, fu sempre ostile alle Regioni e cercò di ritardarne la realizzazione, peraltro sancita in Costituzione in un disegno federalista prototipale con i due articoli specifici: “La Repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni” (articolo 114). “Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principî fissati nella Costituzione” (articolo 115). Almirante nel 1970 disse: “Saranno carrozzoni clientelari e di potere”. Fu quello l’anno delle prime elezioni regionali con elezioni che si tennero il 7 e 8 giugno. Tuttavia i tempi sono cambiati e le grandi democrazie occidentali sono tutte federaliste.

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