Salvini attaccato dentro e fuori dal suo partito per far vincere "il sistema"

È in atto il tentativo di delegittimare politicamente Salvini ma è lui che ha portato un partito che si stava estinguendo a essere il primo d'Italia

l'opinione di Paolo Becchi
Matteo Salvini Lapresse
Politica
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Se c‘ è un leader politico oggi che sembra essere nel mirino di tutti questi è Matteo Salvini. È finito il tempo in cui bastava che toccasse qualcosa per trasformarla in oro, ora viene attaccato dentro e fuori il suo partito per qualsiasi cosa. 

È evidente che sia in atto il tentativo di delegittimarlo politicamente. In fondo tolto di mezzo lui il „sistema“ ha vinto.

Eppure si tratta di un uomo che ha portato un partito che stava estinguendosi ad essere il primo partito in Italia. Non andrebbe dimenticato questo piccolo particolare.

Tutti sono in attesa dell‘ esito del voto di ottobre, con relativo ballottaggio, per dargli il colpo di grazia.
Ma se ci sarà il 5 a 0 sarà veramente colpa sua o soltanto sua? Se la Lega verrà bastonata dagli elettori forse questo non avrà anche a che fare con un partito che al governo ha perso la sua autonomia per essere eterodiretto da Draghi? 

Si dirà, è quello che vogliono i governatori del Nord e gli uomini della Lega nel governo, ma non sono queste figure quelle che avevano contribuito a portare  il partito al 3 per cento? 

Con la sua visione „sovranista“ Salvini aveva conquistato mezza Italia. Fontana, Fedriga e Zaia sono il nulla al di fuori delle loro regioni e hanno persino smesso di agitare la bandiera del „regionalismo differenziato“ per compiacere al governo. 

Scaricare tutte le colpe su Salvi ni è ingiusto, anche perché la Lega non ha nessuno che possa sostituirlo a meno che non si voglia ritrasformare la Lega in un partito regionalista. È questo che si vuole, ritornare nelle „riserve indiane“? Al momento Salvini non ha ancora piegato la testa. Per questo merita, nonostante tutte le sue oscillazioni, rispetto.