Salvini, i poteri forti non lo reggono: Morisi è solo una parte della tempesta

Colpire il leader della Lega, attraverso il capo della comunicazione, su droga e festini è un modo per fargli perdere credibilità agli occhi degli elettori

l'opinione di Paolo Becchi
Luca Morisi Matteo Salvini
Lapresse
Politica
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È in atto una tempesta perfetta contro Salvini per liberarsi definitivamente di lui. L’affaire Morisi è una parte di questa tempesta. Colpire Salvini, attraverso il capo della comunicazione, su droga e festini è un modo per fargli perdere credibilità agli occhi dell’ opinione pubblica.

Ma tutti questi quintali di fango non bastano. E allora ecco i giornali che insistono su una contrapposizione tra Salvini e Giorgetti del tutto inventata e abilmente costruita a pochi giorni dalle elezioni. Qual è lo scopo? 

Tutti vogliono che la Lega se ne  ritorni nelle sue „riserve indiane“ e si ponga termine alla Lega nazionale. Per questo bisogna sfruttare l’occasione delle imminenti elezioni amministrative per dimostrare che la Lega al Centro e al Sud non esiste.

Per questo si sta utilizzando strumentalmente Giorgetti, uomo del Nord, contro Salvini, creando ad arte una contrapposizione che non c’è. Perché la linea nel partito la detta Salvini e Giorgetti la segue. Questa è la realtà. Ma la realtà non conta più, conta la costruzione che i media sono riusciti a creare e che alla fine possono ottenere il risultato sperato. Per questo Salvini deve uscire dall‘ angolo in cui è stato messo e deve farlo prima delle elezioni. Dopo potrebbe essere troppo tardi.

PS. Si cerca di confinare la Lega nella “ riserva indiana” perché mirando a conquistare il centro - come ho già scritto nel precedente articolo - potrebbe essere vincente a livello nazionale. Tutto è puntato contro Salvini e nessuno parla di Meloni perché lei è già sotto controllo in un recinto ben controllato, quello della destra. Ma Salvini punta al centro ed è per questo che deve essere annientato.