Salvini: “Populista e sovranista? Sì”. La Lega inizia la guerra delle Europee

Il leader del Carroccio ha lanciato un sondaggio tra gli iscritti sui propri canali social

Di Giuseppe Vatinno
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Politica

Salvini: “Mai con i socialisti? Populista e sovranista? Sì”. La Lega inizia la guerra delle Europee

È sabato, un giorno prefestivo ma sul profilo Facebook di Matteo Salvini compare un filmato in una Milano fredda e nebbiosa. Si inaugura la Scuola politica della Lega fondata da Armando Siri e Salvini è in videocollegamento perché dopo ha impegni familiari. "Non ci avranno, prevarremo. La storia insegna. Galileo Galilei aveva ragione. Lo hanno processato, lo hanno incarcerato, ne hanno chiesto l’abiura ma se uno sa di essere dalla parte della ragione, non abiura, non cambia casacca, non abdica. L’Europa la cambiamo, finalmente una maggioranza di centrodestra. Populisti o sovranisti sono insulti? Per me sono medaglie. Populista? Sì. Sovranista? Sì".

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E poi un messaggio anche per gli alleati: “Alle prossime Europee dimostreremo chi siamo e quanti siamo, a costo di essere da soli, per poi costruire una famiglia, una comunità di cambiamento”. Poi una stoccata alla Giustizia americana e anche a quella italiana: "Anche oltreoceano, magistratura che fa politica e sentenze ad orologeria. Ma negli Usa, come in Italia e in Europa, tutto questo non basterà a fermare il vento del cambiamento". E poi ancora: “Non saremo un Paese compiutamente libero, democratico, moderno e sviluppato senza una profonda, necessaria, giusta, condivisa e urgente riforma della giustizia". I punti sono: "Separazione delle carriere e chi sbaglia paga, responsabilità anche personale di coloro che amministrano la libertà di uomini e donne: se sbagliano, come qualsiasi altro lavoratore, devono pagare le conseguenze del loro drammatico errore”.

Qualche giorno fa gli iscritti alla Lega si sono ritrovati un questionario inviato direttamente da Matteo Salvini: "Ci dobbiamo alleare in Europa con i socialisti?". Insieme a: “Compreresti un’auto elettrica. Meglio Trump, Joe Biden o Michelle Obama, Nikki Haley, Robert F. Kennedy Jr?”. Insomma la partita delle Europee è cominciata e sarà una battaglia dura senza esclusione di colpi che vedrà il riposizionarsi dei partiti anche e soprattutto sulle tematiche sensibili e cioè la guerra, l’economia, il concetto di libertà e di liberazione dal politically correct. Matteo Salvini è il politico con più follower su Facebook, cinque milioni e guida un esercito virtuale che al momento giusto si trasformerà in voti. La strategia del suo profilo è particolare. Gli aggiornamenti sono quasi continui e riguardano tutti i temi che interessano gli elettori della Lega. Ma non si tratta solo di grandi temi. C’è ad esempio un interesse continuo e costante per gli animali, per le ingiustizie sociali, per i comportamenti più eclatanti, per le borseggiatrici nelle metro, per le case occupate.

Una sorta di “Striscia la Notizia” che mette a disposizione degli “spettatori” un enorme spazio mediatico. Frequenti sono i filmati inviati direttamente dai follower che Salvini magnifica dal suo profilo, dandogli enorme visibilità.

Quella che una volta si chiamava “la Bestia” gira a pieno ritmo e punta diritto alle Europee di giugno per sbranare gli avversari.