Salvini: “Vittoria sui trattori”. Von der Leyen si rimangia tutto

Chi ha tirato le orecchie a Ursula?

Di Giuseppe Vatinno
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Politica

Salvini: “Vittoria sui trattori”

Matteo Salvini passa ai primi incassi nella campagna elettorale contro l’Ue: “Gli agricoltori contestano le politiche anti agricole dell`Ue e hanno tutta la mia solidarietà perché pagare gli agricoltori per non fare il loro mestiere, per lasciare incolti i lori campi o pagare i pescatori per non andare a pesca è una follia tutta europea e quindi sono al loro fianco. Spero che i disagi per il traffico in Italia siano ridotti al minimo, e qui parlo da ministro, ma sono idealmente al loro fianco sul trattore".

Una battaglia, quella sua, che è molto sentita anche dalla popolazione in generale che non vede di buon occhio le bizzarrie dell’Ue. L’agricoltura, tra l’altro era un tema molto sentito anche dalla vecchia Lega Nord di Bossi.

L’Italia è poi un Paese di grande tradizione contadina e il nostro cibo è una eccellenza mondiale.

C’è anche da dire che il problema dell’agricoltura e della sua gestione non è l’unico e anzi si riallaccia, ad esempio, a quello sull’ambientalismo estremo di Bruxelles che in nome di battaglie spesso demagogiche, come quella sui cambiamenti climatici, propone soluzioni assurde agli agricoltori come la rotazione delle colture e limitazioni nella produzione.

Per non parlare delle limitazioni sulla lunghezza delle zucchine e altre pazzie del genere che danno i l segno di quanto l’Ue sia lontana dai suoi sudditi.

Gli eurocrati di Strasburgo e Bruxelles hanno completamente perso il contatto con la realtà ma i trattori sono giunti a farli ragionare.

Ursula von der Leyen, Presidente della Ue, ha dovuto fare una clamorosa retromarcia: dal filo spinato che aveva accolto l’arrivo dei trattori e passata ad un più prudente dialogo.

“I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell'agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire. Molti di loro si sentono messi all'angolo. Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell'impatto della guerra di Russia, l'inflazione, l'aumento del costo dell'energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno perprodurre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto".

Una inversione fantozziana a 360 gradi rispetto alle dichiarazioni bellicose dei giorni scorsi.

C’è da capire solo se la conversione è frutto di resipiscenza o qualcuno ha tirato le orecchie a Ursula.