Commissione Ue-Fitto, Sanchez scende in campo per sbloccare lo stallo sulle nomine: la trattativa con Von der Leyen per Ribera

Commissione Ue e nomine, il ruolo del premier spagnolo Pedro Sanchez

di Vincenzo Caccioppoli

Raffaele Fitto e Teresa Ribera

Politica

Commissione Ue, Sanchez tratta con Von der Leyen per Ribera 

Che per il premier spagnolo Pedro Sanchez, alle prese con mille difficoltà in patria, la nomina della Teresa Ribera alla commissione fosse assolutamente imprescindibile era apparsa cosa abbastanza chiara. Ma che scendesse direttamente in campo lui per sbloccare il pericoloso stallo che si era creato a Bruxelles, pareva francamente una ipotesi abbastanza azzardata. Ed invece, secondo fonti spagnole, il premier spagnolo a margine del G20 a Rio de Janeiro, avrebbe avuto un breve incontro con Ursula Von der Leyen, proprio per cercare di arrivare ad un accordo sulle nomine di Ribera, di Fitto e del candidato ungherese di Orban, Varhelyi.

La questione, infatti, si era assai ingarbugliata, martedì scorso, dopo le attese audizioni dei vice presidenti designati.  Ma smentendo i pronostici i problemi maggiori non si sono avuti durante l’audizione del candidato italiano, Fitto, che da politico navigato ha superato brillantemente la prova, ma sulla candidata socialista spagnola. I popolari spagnoli avevano attaccato duramente la Ribera a causa delle sue presunte responsabilità nella gestione disastrosa della terribile alluvione a Valencia.

A quel punto i socialisti, capeggiati dalla spagnola Irexte Garcia Perez, hanno minacciato di uscire dalla maggioranza che ha appoggiato Ursula Von der Leyen il 18 luglio scorso, se la Ribera non fosse stata confermata, ribadendo comunque il loro no alla vicepresidenza esecutiva per il candidato italiano Raffaele Fitto. Già nella giornata di ieri, fonti socialiste avevano fatto intendere di essere disposte a votare il candidato italiano, se i popolari europei, a loro volta, non si fossero opposti a quella della Ribera. Ma il problema, più che a livello europeo, sembra essere di carattere nazionale, legato alle polemiche che stanno interessando il governo sui fattI accaduti a Valencia. Dopo aver paralizzato il voto sull'audizione di Ribera martedì scorso, il PP di Alberto Núñez Feijóo, infatti, ha attaccato frontalmente (anche per togliere dall’impaccio il governatore della regione valenciana, Carlos Mazon)  Sanchez e i socialisti, nel tentativo di spodestare completamente la loro candidata alla commissione europea. Durante il fine settimana i negoziati sono continuati, e i contatti tra Weber e la capogruppo socialista sono stati continui, a sentire le rispettive fonti.

Ma la sensazione era quella che senza l’intervento dei capi di stato molto difficilmente la situazione poteva risolversi. Non è un caso se Giovedì scorso, il presidente della repubblica Sergio Mattarella, aveva ricevuto Fitto al quirinale, in quello che è sembrato a tutti gli effetti un vero e proprio endorsement del colle verso il candidato italiano (Mattarella ha più volte dimostrato di nutrire stima sia per la sobrietà che per il lavoro svolto da Fitto in questi due anni alla guida del ministero per gli affari europei). Ora interviene in prima persona il premier spagnolo per sbloccare una situazione che stava rischiando di compromettere l'approvazione dell'intera commissione. Il primo vero banco di prova si potrà avere nella giornata di domani, quando alle cortes di Madrid è prevista l’audizione di Teresa Ribera. Si vedrà solo in quella sede se i popolari saranno più morbidi con la candidata commissaria spagnola o se invece continueranno a chiederle conto della tragedia di Valencia.

D’altra parte domenica a gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato la portavoce del Partito popolare spagnolo al Parlamento europeo, Dolors Montserrat. L'eurodeputata spagnola, infatti, ha dichiarato che "non c'è alcuna possibilità" che il suo partito sostenga la nuova Commissione europea, se il terzo vicepresidente del governo e ministro della Transizione ecologica e della sfida demografica, Teresa Ribera, farà parte del gabinetto scelto dalla presidente Ursula von der Leyen per un secondo mandato.

"Non c'è alcuna possibilità che il Partito Popolare sostenga un governo comunitario in cui Teresa Ribera è dopo tutto quello che è successo in queste due settimane" dopo le inondazioni in Spagna, ha concluso la Monserrat in un videomessaggio sui social network. Ma secondo alcune fonti spagnole, tutto questo farebbe parte della pretattica, ed effettivamente l'accordo potrebbe essere vicino. Sanchez non può assolutamente permettersi, nella situazione in cui si trova in patria, di subire l’onta di vedere la sua candidata commissaria(con un portafoglio pesantissimo) bocciata. E chiaramente indirettamente da questa situazione ne beneficerebbe anche Raffaele Fitto che, dopo avere superato brillantemente la sua audizione (al contrario della Ribera spesso sembrata in grande difficoltà) può rallegrarsi del fatto di aver lasciato la scomodissima posizione dell’oggetto del contendere tra le diverse posizioni dei gruppi parlamentari europei proprio alla candidata socialista.

 

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