Sangiuliano, Boccia usava occhiali con telecamera. Il Ministro: "Tra noi un fatto privato". Lei: "Smetti di storpiare realtà"

La consigliera nella notte pubblica la mail della nomina. La premier furiosa, fiducia a tempo

di redazione politica

Giuseppe Cruciani e Gennaro Sangiuliano  (Dagospia)

Politica

Sangiuliano, l'ipotesi di una fiducia a tempo. E si pensa ad un nuovo incarico in Rai per ricollocarlo

Il caso Sangiuliano si ingigantisce sempre di più, le ulteriori spiegazioni chieste dalla premier Giorgia Meloni al ministro della Cultura in merito alla presunta nomina di consulente dell'influencer Maria Rosaria Boccia hanno portato il ministro a esporsi. Nel secondo colloquio con la premier, Sangiuliano avrebbe ammesso: "Si tratta di un fatto privato".

Ma nella notte la Boccia pubblica la mail della sua nomina da parte del ministero. L'ex sottosegretarioalla Cultura Vittorio Sgarbi ha provato a spiegare la situazione così: "Non è vero - ha detto Sgarbi a La Repubblica - che il capo di gabinetto ha bloccato la nomina. È capitato qualcosa di privato: la serie di foto di Sangiuliano e Boccia ha creato una impuntatura privata". E aggiunge: "Non glielo ha detto il capo di Gabinetto, non poteva avere dubbi sulla scelta del ministro. Non è escluso che all’interno della famiglia del ministro, una persona, che potrebbe essere la moglie, gli ha detto: questa non la puoi nominare. È un pasticcio legato al pettegolezzo, perché non c’è peculato né altro. È un pasticcio legato alla sua simpatia, all’infatuazione verso questa donna

ASCOLTA QUI L'AUDIO PUBBLICATO DA MARIA ROSARIA BOCCIA

 

 

 

 

 

 

LA MAIL DELLA NOMINA PUBBLICATA SUI SOCIAL DA MARIA ROSARIA BOCCIA


 

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Meloni ha chiesto ulteriori rassicurazioni a Sangiuliano: "Giurami - avrebbe detto la premier e lo riporta La Repubblica - che non c’è un euro pubblico speso per lei. Né un documento riservato in suo possesso. Giuramelo. Fammi capire che posso ancora fidarmi. Spiegami tutto nel dettaglio. A me - ha detto la premier - interessa solo questo. Il resto non conta. È gossip".


 

E l’ex direttore del Tg2 ha fatto quello che doveva: "Lo giuro. Nessun soldo pubblico è stato speso per lei. A Milano, Taormina, Polignano ho sempre pagato io". Ma spunta un nuovo dettaglio, Boccia - prosegue La Repubblica - ha infatti nel suo telefono audio e video registrati durante gli incontri effettuati al ministero e fuori. Alcuni fatti con il cellulare, altri con la telecamera negli occhiali. Come se si fosse voluta preparare un canovaccio.

La rabbia si traduce in una soluzione drastica, elaborata assieme allo staff della premier. Ipotizzano una sorta di fiducia a tempo: guiderà il G7 della Cultura, poi decideremo se cacciarlo. Nel frattempo — mancano diciannove giorni all’evento — dovrà riferire tutto al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Un ministro sotto tutela, di fatto. O anche solo un modo - in base a quanto risulta a La Repubblica - per prendere tempo. Ma c’è di più. I vertici Rai iniziano a ragionare con Palazzo Chigi del possibile rientro di Sangiuliano in azienda: l’ex direttore del Tg2 è un dipendente di viale Mazzini, se perde il ministero andrà in qualche modo reintegrato con un ruolo adeguato.

Caso Sangiuliano, Boccia al ministro: "Smetti di storpiare realtà"

"Te l'ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto stamattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: realtà, rispetto, responsabilità". Così Maria Rosaria Boccia sui social sembra rivolgersi, pur senza citarlo, al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, commentando in particolare le sue parole riportate da La Stampa. "Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e voglio bene - aggiunge - Al momento non commento le dichiarazioni che ho letto sul quotidiano La Stampa".

"Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale". Sono frasi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, riportate stamattina dalla Stampa, che parla del caso Boccia. Nelle trasferte tra giugno, luglio e agosto, dice Sangiuliano, "ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano". Solo a Riva Ligure "il sindaco ha insistito per pagare tutto lui e siamo stati suoi ospiti".

In alcuni casi, poi, spiega ancora, a saldare l'hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival letterari in cui il ministro è stato invitato. Le prenotazioni "non le ha fatte la segreteria del ministero, ma io direttamente dal pc o dall'Ipad". Per quanto riguarda l'utilizzo dell'auto blu, "che è un'auto con tutela dei carabinieri, che devo usare per ogni spostamento per ragioni di sicurezza, lei ci è salita sempre e solo con me, mai da sola. Sempre per brevi tragitti, magari verso la stazione".

"Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?" dice ancora. Un paragone, scrive La Stampa, che suona come l'ammissione di un rapporto privato tra lui e Maria Rosaria Boccia. "È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi - dice - Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo".

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