Sardine, il ridimensionamento è servito. Santori: "Votatemi, ne bastano 700"
Il leader del movimento si è candidato per fare il consigliere comunale a Bologna. Lontani i tempi delle piazze piene
Sardine, ridimensionamento servito. Santori: "Votatemi in 700"
Le Sardine, con la candidatura ufficiale di Mattia Santori per il Consiglio comunale di Bologna nelle liste del Pd, di fatto è come se chiudessero un capitolo politico. Nell’inverno del 2019 - si legge su Repubblica - di voti avrebbe potuto ottenerne chissà quanti, se si fosse candidato a qualsiasi cosa. Era a capo di un movimento che «tremare il mondo fa». Ora il leader del movimento ha altri obiettivi, molto più alla portata. "Servono 700 voti per farsi eleggere". Santori rivendica l’umiltà nel cominciare dal basso, da soldato semplice, dentro un progetto per la propria città. «Vi diranno che siamo schiavi del Pd, ma la verità è che hanno paura», ha scritto sui social. «Candidarsi non è forse la più alta forma di mobilitazione politica?». A chi fa dell’ironia per avere proposto la costruzione di un campo da frisbee risponde che Bologna è campione d’Europa: la squadra femminile, Shout, l’ha allenata lui, senza mai disporre di un terreno di gioco.
Dei quattro fondatori delle Sardine - prosegue Repubblica - Santori è l’unico che ora tenta l’avventura in politica. Giulia Trappoloni continua a fare la fisioterapista, Andrea Garreffa la guida ambientale, Roberto Morotti l’ingegnere; i primi due sono ancora impegnati nel Movimento, Morotti, per ragioni professionali, ha fatto un passo di lato. Santori, che ha 34 anni, è analista dei mercati energetici. Si sono battuti per la cannabis legale e i salvataggi dei migranti della nave ResqPeople. Hanno occupato con i sacchi a pelo la sede del Nazareno, affermando che «il Pd non esiste più». In un’intervista a Repubblica, l’8 marzo 2020, Santori l’aveva definito «un marchio tossico a cui nessuno si iscriverebbe». «C’è un tempo per arginare, un tempo per sorvegliare e un tempo per costruire», si giustifica adesso.