De Luca si farà cacciare dal Pd, ricandidandosi in Campania. Con lui una fetta del partito nazionale. Altri guai per Schlein
Anche a Roma il presidente 'ribelle' ha sostenitori tra i Dem
Centrosinistra diviso in Campania e quasi certa vittoria del Centrodestra alle Regionali. Terremoto Pd
Che tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein ormai sia rottura totale non ci sono dubbi. Il terzo mandato varato per il Governatore campano dal Consiglio regionale è stato bocciato dalla segretaria che non lo sosterrà. Ora, al di là degli aspetti giuridici e cioè se basti o meno una legge regionali o se ne serva una nazionale, è del tutto evidente che il presidente della Campania ha intenzione di non farsi da parte e di candidarsi alle prossime Regionali del 2025. Ovviamente senza il Pd.
Ma non lascerà il partito, l'intenzione - raccontano fonti ad Affaritaliani.it - è quella di farsi cacciare dallo stato maggiore Dem nazionale, Schlein in testa. Cosa che accadrà non appena annuncerà ufficialmente la sua ricandidatura alle elezioni del prossimo anno. L'intenzione è quella di correre con almeno quattro o cinque liste civiche per fare più danni possibili al Pd. Come ha scritto Affaritaliani.it, una sorta di 'vendetta' contro il Nazareno e chi lo guida per aver detto no al suo terzo mandato. Il Pd lavora a due ipotesi: il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi o, in caso di intesa con il M5S e con Giuseppe Conte, l'ex presidente della Camera Roberto Fico. Ma il Pd nazionale non è affatto tutto conto De Luca.
Anzi, la vicenda Campania - dove andando divisi al 99.99& vincerà il Centrodestra - rischia di lacerare ulteriormente i Dem. Ad esempio Raffaele Topo, originario della provincia di Napoli, è stato eletto alle ultime Europee di giugno nella circoscrizione meridionale con un boom di preferenze, ben 127mila. E Topo, detto Lello, è vicinissimo oltre che a De Luca anche a Lorenzo Guerini, presidente del Copasir e uno dei principali esponenti della minoranza riformista dentro il Pd.
Senza dimenticare che alla Camera è stato confermato Piero De Luca, figlio del Governatore campano, che non ha l'esuberanza mediatica del padre, essendo molto pacato, ma che ovviamente era ed è favorevole al terzo mandato. Insomma, la quasi certa sconfitta alle elezioni in Campania - con De Luca e il candidato del Centrosinistra che si spartiranno un 55-60% di voti del Centrosinistra facendo vincere la maggioranza di governo di Centrodestra - è un'altra spina per Schlein. Non solo e non tanto per la lite con il Governatore, ormai di fatto fuori, ma per la rivolta interna della minoranza moderata e di molti parlamentari specie del Sud dopo il quasi certo flop elettorale.
Leggi anche/ Landini, scontro totale sindacati-governo: "Serve la rivolta sociale". FdI: "Frasi pericolose, estremi di reato". VIDEO - Affaritaliani.it