Schlein: "Conte? Se attacca Pd invece del governo sbaglia strada"
La segretaria dem: “Per litigare bisogna essere in due”. E lancia un appello a Conte: "Se attacca il Pd invece del governo sbaglia strada"
Schlein: "Conte? Se attacca il Pd invece del Governo sbaglia strada. Per litigare bisogna essere in due"
Opposizione ai ferri corti. Sono tanti i temi sui quali i partiti anti-Meloni se le stanno dando di santa ragione. A cominciare dai vari fronti di guerra aperti. "Troppo spesso leggo di litigi tra Pd e M5s, per litigare bisogna essere in due. Mai ho lanciato una polemica strumentale verso un'altra forza di opposizione. Se qualcuno pensa di attaccare o insultare il Pd invece del governo sta sbagliando strada". Lo ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, parlando con i giornalisti alla Camera. “Come io risponderò ai miei elettori loro risponderanno ai loro elettori". "Credo che la gente si renda conto di chi lavora alla costruzione di una alternativa urgente alla destra, dare l'idea che non ci possa essere un'alternativa è un favore a Meloni. Non siamo disponibili a accettare costanti mistificazioni e attacchi che mirano al bersaglio sbagliato", ha aggiunto. Le parole di Schlein arrivano all’indomani dello stop di Giuseppe Conte sulle alleanze. “Siamo diversi, – aveva dichiarato il leader M5S – siete diventati bellicisti”.
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Chi non parteciperà al sit-in alla Rai – ha continuato Schlein – "evidentemente non sente come noi l'esigenza di intervenire sull'uso propagandistico che il governo sta facendo della pubblica informazione. Non ogni male nasce con questo governo, ma non vuol dire che davanti alla gravità di quello che sta accadendo non si debba provare a lavorare insieme". Il Pd – ha aggiunto Schlein – “ha risposto sì alla lettera di Alleanza Verdi e sinistra che chiede a tutte le forze di opposizione di lavorare insieme a una riforma che renda davvero indipendente il servizio pubblico. Intanto ci vediamo il 7 febbraio al presidio a tutela della libertà di stampa e di informazione. Riteniamo che dal governo si sia passato il segno".
Sul fine vita "il Pd ha rilanciato il suo impegno su una legge nazionale”. Poi parlando del caso della consigliera veneta Bigon: "Abbiamo pieno rispetto, non è stata messa in discussione la libertà di coscienza, ma si è espressa una critica, quel dissenso poteva essere manifestato diversamente. Nessuno ha parlato di sanzioni o di provvedimenti disciplinari".