Schlein, liste tutte di sinistra (nomi). Pd, Guerini furioso verso Calenda

Europee, Schlein pensa a Saviano, Elena Cecchettin, Cecilia Strada e...

Di Alberto Maggi
Politica

Schlein di sinistra anti-Conte, ma perde e moderati. E se resta sotto il 20% se ne va e Gentiloni segretario Dem

 

Elly Schlein direttamente in campo, capolista in tutte le circoscrizioni e moltissimi candidati espressione della sinistra-sinistra per fronteggiare la concorrenza del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Conte. E' questa, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la strategia della segretaria del Partito democratico per le elezioni europee del 9 giugno 2024. Tra le candidate al Parlamento europeo viene data per certa Chiara Valerio, matematica, scrittrice, curatrice di 'Più libri, più liberi'. Nel giro stretto di  Schlein, in quel circuito che faceva capo a Michela Murgia,  Valerio da qualche tempo si vede sempre più spesso nei salotti tv. E proprio a Piazzapulita, nella puntata di giovedì 16 novembre, parlando del femminicidio di Giulia Cecchettin ha detto "che la distinzione tra maschi e femmine" è "estremamente vecchia". Il colpaccio sarebbe Elena Cecchettin, sorella di Giulia, uccisa da Filippo Turetta che si è scagliata contro la tradizione patriarcale che ancora dominerebbe in Italia.  

Schlein sta cercando di convincere - anche lui conosciuto tramite la Murgia - Roberto Saviano, scrittore simbolo della lotta a Meloni e Salvini e alla destra in generale. Mentre potrebbe riuscire nell'intento con un altro scrittore, Maurizio de Giovanni, autore di romanzi gialli, "per il quale si era anche profilato un incarico in segreteria, come responsabile Cultura". De Giovanni peraltro, ha scritto il Fatto Quotidiano, "faceva parte del Comitato dei saggi creato da Enrico Letta per riscrivere il Manifesto dei valori dal quale si dimise tuonando, lo scorso dicembre: 'Sono un elettore di sinistra disgustato'".

Altri nomi che circolano sono quelli di Elena Stancanelli (candidatura che guarda ai giovani e al disagio giovanile) e di Cecilia Strada, figlia di Gino, legata al mondo delle Ong. A Schlein piacerebbe molto avere Patrick Zaki ma non ha ancora la cittadinanza italiana. Infine, la segretaria dem "pensa al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, nel nome dell’antifascismo. Non dovrebbe mancare un posto per Laura Boldrini. E neanche per Alessandro Zan" e pare non manchi nemmeno la fedelissima Marta Bonafoni.

Peccato che tutte queste candidature di sinistra, fatte filtrare dal Nazareno, hanno mandato su tutte le furie la minoranza interna, moderata e riformista, guidata da Lorenzo Guerini (Base Riformista), presidente del Copasir, che già aveva velatamente criticato la piazza contro il governo (invitando a parlare anche a chi in piazza non scende). Se Stefano Bonaccini per ora non strappa e resta nel partito, non è escluso - spiegano fonti qualificate - che Guerini potrebbe lasciare il Pd insieme a una ventina tra deputati e senatori per passare con il centro che Carlo Calenda sta costruendo attorno ad Azione. Non solo. Se la strategia di Schlein fosse fallimentare, sotto il 20% alle Europee, i big Dem, Dario Franceschini in testa, chiederebbero subito le dimissioni per lanciare Paolo Gentiloni alla guida del Pd.

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