Schlein può davvero diventare premier? Diversi i punti di forza, ma anche sfide...

La svolta de La Piazza di Affaritaliani.it fa discutere. L'analisi

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
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Elly Schlein
Politica

Elly Schlein ha molti punti di forza che potrebbero renderla in prospettiva una leader di governo efficace, ma deve ancora superare alcune sfide interne ed esterne per essere considerata davvero pronta per la presidenza del Consiglio


Nella prima serata della settima edizione de “La Piazza”, l’evento organizzato da Affaritaliani.it che si svolge a Ceglie Messapica, l’esponente pentastellato Stefano Patuanelli ha affermato che “non c’è nessun problema a immaginare la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a Palazzo Chigi in un governo di centrosinistra che si ispira al metodo Meloni (chi prende più voti fa il premier)”. Questa apertura di Patuanelli all’ipotesi di “Schlein premier” fa sorgere, sul piano politologico, una domanda: la segretaria del Pd può considerarsi effettivamente “pronta” per andare a Palazzo Chigi?

Quello che possiamo dire, dal punto di vista demoscopico, è che Elly Schlein è una figura politica interessante e complessa, con punti di forza e debolezza che influenzano la sua leadership e le sue chance nei confronti di Palazzo Chigi. I tre principali punti di forza di Schlein sono i seguenti. Il primo è l’impegno sui diritti civili e sociali: Schlein è nota e apprezzata a sinistra proprio per il suo forte impegno sui temi in questione, come l’uguaglianza di genere e la giustizia sociale. Questo le permette di connettersi con una base elettorale progressista e di attrarre giovani e attivisti. Il secondo è la preparazione culturale: Schlein ha una solida formazione accademica e una buona conoscenza delle dinamiche politiche europee, grazie anche alla sua esperienza come europarlamentare. Il terzo è una sua personale e originale capacità comunicativa: pur avendo un linguaggio non sempre chiarissimo e diretto, o forse in realtà proprio per questo, Schlein ha saputo sviluppare una sua cifra narrativa distintiva, che la rende “diversa” rispetto alla tendenza alla semplificazione e agli slogan, che caratterizza molti dei leader suoi concorrenti. Inoltre, sa utilizzare i social media per raggiungere un pubblico ampio e diversificato.

D’altra parte, vi sono anche dei punti di debolezza. All’interno del Partito Democratico, Schlein ha affrontato critiche e resistenze, soprattutto da parte delle fazioni più tradizionali del partito. Questo può limitare la sua capacità di unire il partito sotto una visione comune, e a maggior ragione di tenere coesa un’intera maggioranza di governo. In secondo luogo, la sua esperienza in ruoli esecutivi è ancora limitata: sebbene abbia una buona esperienza legislativa, Schlein non ha mai ricoperto ruoli esecutivi di alto livello, il che potrebbe essere visto come una mancanza di esperienza pratica nella gestione di un governo. Infine, alcuni critici sostengono che la sua immagine pubblica sia ancora in fase di costruzione e che Schlein dovrebbe lavorare di più, e più incisivamente, per essere percepita come una leader forte e autorevole.

Alla luce di quanto detto, Elly Schlein ha il potenziale per diventare presidente del Consiglio, ma ci sarebbero diverse sfide da affrontare. In particolare, lo sviluppo della sua capacità di unire il partito e di costruire alleanze politiche va considerato cruciale in questo senso. Inoltre, Schlein dovrebbe dimostrare di poter gestire efficacemente le complessità di un ruolo esecutivo di alto livello (per esempio, riprendendo la formula, oggi forse ingiustamente trascurata, del “governo ombra” dell’opposizione).

In sintesi, a mio parere Elly Schlein ha molti punti di forza che potrebbero renderla in prospettiva una leader di governo efficace, ma deve ancora superare alcune sfide interne ed esterne per essere considerata davvero pronta per la presidenza del Consiglio.

 

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