Russia, Letta incontrò Putin nel 2013 a Trieste. In pochi ricordano che...

Russia, imbarazzo a sinistra per il 'compagno' Schröder

Di Alberto Maggi
Politica
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Russia, oggi il Pd critica Salvini e Berlusconi per la loro vicinanza in passato con il presidente Vladimir Putin e il suo partito, Russia Unita


Il Partito Democratico è in prima fila nel chiedere di fare terra bruciata attorno al Cremlino, fornendo aiuti militari italiani al governo ucraino e cacciando la Russia dal sistema internazionale Swift. E sempre il Pd continua a criticare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per la loro vicinanza in passato con il presidente Vladimir Putin e il suo partito, Russia Unita.

Forse pochi ricordano che il 26 novembre 2013 Enrico Letta, allora presidente del Consiglio, incontrò Putin a Trieste per il vertice Italia-Russia. "Noi abbiamo un drammatico bisogno di crescere, di creare posti di lavoro. C'è una ripresa da agganciare e in questo senso il rapporto con la Russia ci può dare posti di lavoro in settori per noi strategici", dissé all'epoca Letta al termine del faccia a faccia con il presidente russo.. "Per questo devo concentrarmi perché i risultati raggiunti qui a Trieste possano concretizzarsi. E perché si concretizzino in Italia non deve esserci una situazione caotica, su questo sto lavorando incessantemente da sette mesi e continuo a lavorare anche oggi".

Il segretario del Pd definì la giornata una delle "più intense e produttive" per il governo, con la firma su 28 intese commerciali e sette accordi intergovernativi tra i due paesi. "Abbiamo molti impegni da implementare, gli accordi devono diventare fatti concreti". Fra gli accordi ci sarebbe dovuta essere anche la creazione di un fondo da un miliardo di euro  tra la Cassa depositi e prestiti italiana e il Fondo russo per gli investimenti che investirà nei due paesi.

Russia, imbarazzo a sinistra per il 'compagno' Schröder

Grande imbarazzo nella sinistra europea, e anche nel Partito Democratico, per il ruolo in Russia dell'ex Cancelliere tedesco Gerhard Schröder (Spd), che guidò la Germania dal 1998 al 2005 diventando una specie di icona per la socialdemocrazia e i riformisti di tutto il Vecchio Continente. In oltre sedici anni, Schröder è diventato uno dei più pagati lobbisti del mondo. Con il non trascurabile particolare che l’ex Cancelliere ha un solo cliente: l’industria energetica russa che, come tutto nella Federazione, fa capo a Putin.

Schröder fa parte dei consigli di amministrazione di Nord Stream 1 e Nord Stream 2, del gigante petrolifero Rosneft e da giugno compirà il grande salto in quello di Gazprom, monopolista del gas, pilastro dell’economia e strumento centrale del potere del Cremlino. Di più, con Vladimir Vladimirovic l’ex Cancelliere tedesco vanta una forte amicizia, totalmente ricambiata. Regolarmente e immancabilmente pronto a difendere le ragioni di Mosca sin dall’annessione della Crimea nel 2014, Schröder a 77 anni ha ancora una grossa influenza sulla Spd, che in lui ha sempre celebrato il vincitore di Helmut Kohl, l’eroe delle due vittorie elettorali del 1998 e del 2002, il Cancelliere che tenne la Germania fuori dalla guerra in Iraq. Negli anni i suoi non sempre limpidi affari con la Russia e le sue imbarazzanti difese d’ufficio di Putin, che una volta definì un "impeccabile democratico", hanno però finito per farne un fattore di grave disturbo per la socialdemocrazia e per la tutta la sinistra riformista europea.

 

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