Scontro nel M5S: Conte prepara la controffensiva alla corrente di Di Maio

Il ministro viene accusato di aver creato una sua area di riferimento, cosa vietata dallo statuto, ma non è l'unico problema regolamentare...

Politica
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Statuto, correnti e 2x1000: è scontro aperto

La sfida tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio per la leadership del Movimento Cinque Stelle si disputerà anche a colpi di carte bollate. Lo si è capito dalle dichiarazioni dell’ex Premier, il quale ha espresso l’intenzione di “parlare delle esigenze dei cittadini e non delle correnti del M5S, che da statuto sono pure vietate". Un messaggio per nulla velato al ministro degli Esteri, che una corrente la guida eccome, come si è visto molto chiaramente in occasione della rielezione di Sergio Mattarella, platealmente sostenuto dai dimaiani a dispetto delle indicazioni di Conte.

Da buon avvocato, Conte dovrà muoversi con grande attenzione tra regole e commi, perché il divieto di costituire correnti, previsto dallo Statuto del M5S, si intreccia con la questione del 2x1000. Per accedere ai benefici delle libere donazioni da parte dei cittadini, il Movimento dovrà infatti modificare le proprie regole interne, ma c’è chi sostiene che proprio il divieto esplicitato nei confronti delle correnti vada rimosso, come condizioni di democrazia necessaria per essere riconosciuti come partito a tutti gli effetti, compresi quelli economici.

Draghi vuole rimuovere Arcuri da ad di Invitalia

Per questo è in programma la convocazione di un’assemblea degli iscritti che si preannuncia come un passaggio non meramente formale. Per giunta, sarà anticipata nei prossimi giorni da un confronto con i parlamentari per i quali è prevista la diretta streaming, cosa che appartiene allo storico DNA del M5S, ma che alcuni suoi componenti considerano ormai superata.

Chi sono i contrari? Proprio quelli della corrente dimaiana, a quanto si dice, che sulla scia delle dimissioni del loro capo dal comitato di garanzia paiono pronti a dare battaglia. Conte dovrà quindi combattere per mantenere il controllo del M5S e non essere superato dai fatti, come gli è accaduto con il Governo. E un altro pezzo del suo ciclo da Premier sta per essere archiviato: Mario Draghi, con il quale si è incontrato venerdì, è intenzionato ad avvicendare Domenico Arcuri nel ruolo di ad di Invitalia.

 

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