Scuola, "graduatorie zeppe di errori. Mancano supplenti e docenti di sostegno"

Parla Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda insegnanti

Di Alberto Maggi
Patrizio Bianchi Lapresse
Politica
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Caos scuola. Cambiano i ministri, da Lucia Azzolina a Patrizio Bianchi, ma le disfunzioni e i disagi per le famiglie restano gli stessi. Lunedì 13 settembre in buona parte del Paese iniziano le lezioni in classe e, Covid a parte, è emergenza insegnanti di sostegno per i bambini e i ragazzi DVA (Diversamente Abili) e supplenti. "Da Trieste a Catania, così come da Napoli a Roma - molto pesante la situazione nella Capitale - ci arrivano continue segnalazioni sulle graduatorie per le supplenze zeppe di errori e di persone che sono rimaste fuori senza spiegazioni valide", afferma ad Affaritaliani.it Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda insegnanti.

"Il ministro Bianchi ha deciso di abbandonare il vecchio sistema di graduatorie provvisorie con la presunzione della perfezione, ma operazioni così complicate non si possono improvvisare. L'obiettivo del ministro era quello di avere tutti gli insegnanti in cattedra dal primo giorno di scuola, condivisibile, ma la fretta che ha imposto si è dimostrata un errore. E lo stesso discorso vale per i docenti di sostegno, non essendoci insegnanti in graduatoria il ministero deve chiamarli dalle graduatorie provinciali e i tempi si allungano. Non solo, sono anni che si fanno pochissimi corsi di specializzazione".-

Quello della mancanza di insegnanti di sostegno per i bambini e ragazzi disabili "è una palese lesione dei diritti fondamenti di cittadini più fragili. Il tutto per colpa di un sistema che non funziona. Sono anni che la politica ha demolito l'amministrazione scolastica e per farla ripartire e farla funzionare serve tempo. Molto tempo".

Alla fine da Azzolina a Bianchi non è cambiato niente... "Tutti noi abbiamo presente la situazione del comune di Roma, cambiano i sindaci - destra, sinistra, 5 Stelle - ma non cambia mai nulla per la città. E' la stessa cosa con il ministero dell'Istruzione, almeno fino a quando la politica non deciderà di affrontare i veri nodi e non la smetterà di guardare ai problemi giorno per giorno. Serve una programmazione che guardi al futuro".

Un altro esempio, spiega Di Meglio, degli errori fatti dalla politica è il ministero dell'Università separato da quello dell'Istruzione. "Nelle Regioni del Nord è noto che mancano insegnanti della scuola primaria, ad esempio in Liguria ne servirebbero 300 ma all'università c'è il numero chiuso di 100. La stessa cosa accade in Piemonte e in Friuli Venezia Giulia e un po' in tutto il Nord. Per forza che poi i docenti arrivano dal Sud, visto che gli atenei del Nord applicano il numero chiuso", conclude.