Scuola, Milano capitale dell'inefficienza. In alto mare soprattutto il sostegno

A farne le spese soprattutto bambini e ragazzi con disabilità

Di Alberto Maggi
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La scuola è un diritto anche e soprattutto per chi nella vita è stato sfortunato. Ma a Milano...


Milano capitale. Sì, dell'inefficienza. Quantomeno se parliamo di scuola. In Lombardia gli alunni e gli studenti sono tornati in classe giovedì 12 settembre e mentre in tutte le altre province lombarde la situazione è pressoché normale in termini di docenti, Milano è nel completo caos e in alto mare.

A oggi, lunedì 16 settembre, in molte scuole primarie della provincia e della città ancora mancano insegnanti per non parlare del vero e proprio disastro sul sostegno per i bambini e i ragazzi DVA (diversamente abili). Nei prossimi giorni dovrebbe iniziare anche per i bambini con disabilità l'orario pieno - e ricordiamo che il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione - ma in moltissimi casi non ci sono ancora gli insegnanti di sostegno, considerando anche il farraginoso sistema dell'interpello nazionale che da quest'anno ha reso il tutto ancora più complicato.

Ma a Brescia come a Pavia, solo per fare due esempi, tutto è già sistemato e in ordine. Milano e provincia no. Eppure la scuola primaria in moltissima casi ha chiuso il 6 giugno per le elezioni europee e ha riaperto il 12 settembre. In più di tre mesi è incredibili che non siano stati in grado di farsi trovare pronti. E a farne le spese rischiano di essere soprattutto chi dallo Stato dovrebbe essere maggiormente tutelato, ovvero i bambini e i ragazzi con disabilità e le loro famiglie.

La scuola è un diritto anche e soprattutto per chi nella vita è stato sfortunato. Ma a Milano, per il momento e speriamo che le cose cambino rapidamente, evidentemente questo concetto conta ben poco. O nulla.

 

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