Senato, non c'è accordo tra i partiti: slitta il voto sul Dl Aiuti bis

Il testo rinviato a martedì con oltre 400 richieste di modifica. In contrasto sul superbonus, bonus edilizi e gli 'insegnanti esperti' della scuola

Politica
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Scontro tra i partiti: l'esame del provvedimento Dl Aiuti bis è stato rinviato a martedì prossimo, 13 settembre

Nonostante le riunioni di maggioranza e gli incontri allargati a tutte le forze politiche - cui ha preso parte il governo - non si è raggiunto un accordo fra i partiti. L'esame del provvedimento, alla fine, è slittato a martedì prossimo, 13 settembre, con oltre 400 richieste di modifica, senza che l'esecutivo - in carica solo per gli affari correnti - possa mettere la fiducia.

A opporsi alla richiesta di ritirare le proposte di modifica al dl sono stati il Movimento 5 stelle e il gruppo di Cal, mentre gli altri erano propensi a prendere in considerazione anche questa soluzione, se tutti avessero accettato. Nelle scorse ore, intanto, si è lavorato a presentare riformulazioni, che non sono state considerate convincenti, e a snellire il numero delle richieste di modifica, fino a ridurle a una trentina.

Fra le posizioni distanti, in particolare per M5S e Lega, la norma sulla responsabilità in solido per la cessione del credito per superbonus e bonus edilizi. Ancora aperto anche il tema degli 'insegnanti esperti' della scuola. 

A portare avanti la battaglia sul Superbonus sono stati, oggi, i capigruppo M5s rispettivamente in commissione Bilancio e Finanze, Gian Marco Dell'Olio e Emiliano Fenu.

La pensa in modo diametralmente opposto la presidente dei senatori Pd, Simona Malpezzi. "Non si fa campagna elettorale sui bisogni dei cittadini. Quando si è capito che non si riusciva a trovare una quadra il Pd ha cercato la modalità per mettere in salvaguardia il decreto Aiuti bis. Ricordiamoci che contiene 17 miliardi che servono a famiglie e imprese. Il senso di responsabilità dovrebbe spingere tutti a convertirlo nel miglior modo possibile".

Il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, fino a martedì lavorerà a una mediazione per giungere ad una soluzione,  viene riferito da fonti qualificate.

"Non è accettabile" ritirare "emendamenti prioritari", ha spiegato la presidente dei senatori M5s, Mariolina Castellone. Ci sono "50mila imprese che hanno creduto nello Stato" con lo strumento del "Superbonus" e che non possono essere lasciate indietro, ha sottolineato ancora a proposito di una di una delle proposte da inserire nel Dl, avanzate da M5s.

"Né è questione di fare campagna elettorale su questo tema, il Superbonus", spiegano fonti M5s, "lo abbiamo inventato noi e il tema non può essere rimandato al governo successivo. Servono risposte al mercato edilizio", osservano. 

"L'ostruzionismo del M5S sul Dl aiuti è veramente scandaloso. Rischiamo di far saltare un provvedimento con più di 17 miliardi di misure fondamentali per gli italiani, alle porte di un autunno che si preannuncia difficile per le scellerate decisioni del Cremlino sul gas, soltanto per la sete di vendetta nei confronti del Presidente Draghi. Qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di quello che accade oggi in Parlamento, senza poi andare a fare campagna elettorale ingannando gli italiani. Serve la massima coesione politica per mettere in sicurezza famiglie e imprese", ha detto il presidente dei senatori di Iv Davide Faraone.

"Il decreto Aiuti bis all'esame del Senato nasce per aiutare famiglie e imprese e non accettiamo che si continui con atteggiamenti ostruzionistici e irresponsabili in una fase così delicata per il Paese. Questi signori pensano che la loro propaganda elettorale cancelli il caro energia o fermi l'inflazione? Vale la pena ricordare agli esponenti del partito di Conte che se siamo in questa situazione di stallo rispetto al problema Superbonus la responsabilità è loro, che insieme a Salvini e Berlusconi hanno fatto cadere un governo il cui presidente del Consiglio stava per convocare un tavolo utile proprio a risolvere la questione dei crediti incagliati delle aziende, per le quali Impegno Civico continuerà a lavorare fino all'ultimo giorno della legislatura senza strumentalizzazioni", ha sottolineato il senatore Vincenzo Presutto, vicepresidente vicario di Impegno Civico.