Sfiducia a Salvini e Santanchè, il governo teme per i franchi tiratori in Aula
Verso una due giorni ad alta tensione in Parlamento. I capigruppo a lavoro per non avere banchi vuoti
Governo, i casi Salvini-Santanchè e i rischi per la maggioranza. Le opposizioni pronte allo "sgambetto"
Il governo Meloni deve affrontare un momento chiave, domani e dopodomani in Parlamento si discutono le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni nei confronti Daniela Santanchè e di Matteo Salvini, due pilastri dell'attuale esecutivo. Se la maggioranza teme per possibili contraccolpi, le opposizioni invece sperano nel colpaccio. Tutti i capigruppo sono a lavoro per fare in modo che non ci siano banchi vuoti, ogni voto potrebbe essere decisivo, ma nella maggioranza si teme anche per i franchi tiratori. Le mozioni sono relative alle indagini a carico di Santanché sulla presunta truffa ai danni dell'Inps e per Salvini, invece, riguardano i rapporti del leader della Lega con la Russia.
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L'obiettivo di Lega e Fratelli d’Italia - riporta Il Fatto Quotidiano - sarebbe quello di controllarsi a vicenda. Votare le due sfiducie una dopo l’altra permetterebbe ai due gruppi di compattarsi intorno ai rispettivi ministri ed evitare qualche defezione eccellente e qualche voto mancante. D’altronde le due mozioni di sfiducia imbarazzano a vicenda gli alleati di governo. Non è un caso che il deputato leghista Stefano Candiani, parlando col Fatto, abbia chiesto il passo indietro della ministra del Turismo "prima della condanna, per evitare imbarazzi al governo". Ma la mozione nei confronti di Santanchè potrebbe anche slittare anche alla prossima settimana, forse a martedì prossimo. E sarebbe probabilmente uno slittamento positivo per FdI: a Palazzo Chigi si attendono novità giudiziarie a breve e quindi difendere la ministra in Parlamento per poi scaricarla un attimo dopo potrebbe rivelarsi un autogol.