Sfiducia contro la ministra Lamorgese, sgambetto di Meloni a Salvini
La leader di Fratelli d'Italia punta a mettere (nuovamente) in difficoltà il segretario della Lega
"La vicenda di Viterbo grida vendetta davanti a Dio, e per questo stiamo valutando di presentare un mozione di sfiducia contro il ministro Lamorgese. Come può un governo che impedisce alla gente di andare al bar, che chiude le attività economiche, che non consente ai ragazzi di andare a scuola o in discoteca, consentire a migliaia di scappati di casa di bivaccare ammassati tra la droga per giorni? In qualunque nazione normale il capo del Viminale si sarebbe già dimesso".
Sul recente rave nel Lazio arriva la 'bomba' Fratelli d'Italia. Le parole di Giorgia Meloni, come era già accaduto con la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza, inevitabilmente mettono in difficoltà Matteo Salvini e il Carroccio. Il segretario della Lega sono giorni che sta martellando contro la titolare del Viminale, sia per i rave sia per i continui sbarchi di migranti. Ecco l'ultima dichiarazione di Salvini di questa mattina: "Rave party con morti e feriti che durano giorni, orde di baby gang che terrorizzano da tempo la riviera romagnola e non solo, dopo navi francesi e tedesche, oggi una nave con bandiera norvegese lascerà 322 immigrati in Italia. Lamorgese, dove sei?".
I due leader della destra sembrano usare le stesse parole, peccato che Meloni sia all'opposizione e possa muoversi liberamente mentre Salvini, in maggioranza e con tre ministri di peso, deve restare entro certi limiti. Ecco perché nella Lega sono convinti che l'eventuale, probabile, mozione di sfiducia alla ministra dell'Interno da parte di FdI altro non sia che l'ennesimo tassello della strategia di Meloni per mettere in difficoltà Salvini. Come potrà la Lega votare contro un ministro chiave del governo che sostiene e di cui fa parte? Ma come potrà difenderlo dopo gli attacchi quotidiani su rave e migranti?
Probabilmente - spiegano fonti del Carroccio - Fratelli d'Italia continua la sua battaglia interna al Centrodestra nella speranza di guadagnare qualche voto in più nei sondaggi consolidando la sua crescita. E utilizza tutti gli strumenti a disposizione. Tutto nasce dallo schiaffo sulla Rai con il quale FdI è rimasto fuori dal cda. Uno schiaffo che Meloni non ha dimenticato e che imputa proprio alla Lega e al suo leader.