Sgarbi, battaglia alla Camera. M5S duro: "Torna la questione morale"

Il sottosegretario: "Contro di me miserabile aggressione"

di Redazione
Vittorio Sgarbi
Politica

Terminata la discussione generale, probabilmente il voto ci sarà la prossima settimana

 

Al via nell’aula della Camera la discussione generale della mozione sulla revoca della nomina a sottosegretario alla Cultura di Vittorio Sgarbi, presentata da Movimento 5 Stelle, Pd e Avs.  Terminata la discussione generale, probabilmente il voto ci sarà la prossima settimana.

Cultura: Lomuti (M5S), mozione su revoca Sgarbi traccia linea – “In quale altro Paese al mondo sarebbe possibile il verificarsi di una situazione come quella di Sgarbi? Ve lo dico io: nessuno. Tanto è vero che il suo caso sta rimbalzando sulle pagine della stampa internazionale, mettendo l'Italia per l'ennesima volta al pubblico ludibrio e assestando un nuovo colpo mortale al prestigio e all'onore delle nostre istituzioni, già messe a durissima prova dai casi Pozzolo, Delmastro, Gasparri, Santanchè e Durigon. Sì, perché il caso Sgarbi rappresenta l'anello di una catena di scandali, conflitti di interesse e situazioni imbarazzanti che dipingono il quadro sconcertante di una questione morale che è tutta sulle spalle di Giorgia Meloni e e della sua cerchia ristretta. Ci chiediamo: ma la premier ha almeno alzato il telefono per avere spiegazioni da Sgarbi ascoltando la sua viva voce e non le interviste in tv e sui giornali? Che leadership esprime un presidente del consiglio che non dice una parola su un caso così eclatante? Il voto che esprimerà questa aula sulla nostra mozione traccerà una linea tra chi ha cuore il prestigio e l'immagine del Paese e chi si adeguerà all'ordine di scuderia di salvare Sgarbi”. Così il deputato M5S Arnaldo Lomuti intervenendo in aula sulla mozione per la revoca della nomina a sottosegretario di Vittorio Sgarbi. 

Cultura: Sgarbi a M5s, contro di me miserabile aggressione - "Non accetto lezioni di 'moralità' da chi, come la deputata grillina Vittoria Baldino, nel 2018 è entrata in Parlamento da avvocato presentando una dichiarazione dei redditi di meno di 5 mila euro. Da Francesco Silvestri e Baldino miserabili aggressioni e un uso politico di indagini preliminari nate da una campagna diffamatoria del loro organo di propaganda, Il Fatto, e da una trasmissione, Report, che ha costruito un castello di accuse fatto di sospetti, insinuazioni e plateali menzogne, a firma di due cronisti che sui social prestano i loro servizi al fianco di noti esponenti delle opposizioni, come Alessandro Di Battista. Non è giornalismo, è lotta politica. Pensare di colpire gli avversari politici utilizzando le falsità di lettere anonime o le azioni della magistratura appositamente sollecitate con inchieste giornalistiche farlocche è una pratica degna dei più torvi giustizialisti. Sorprende che il Pd, partito che pure ha subito la gogna mediatica contro molti suoi illustri esponenti destinatari di semplici avvisi di garanzia, e che proprio dai 5 Stelle (che sull’odio costruiscono il loro consenso) per anni ha subito sui social le ben note shit storm, si renda oggi complice di questa squallida operazione di delegittimazione". Così in una nota il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

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