Siena, Letta si gioca la segreteria: pronte le epurazioni dei renziani

Alla candidatura a Siena si legano le sorti dell'attuale segreteria regionale Pd

L'opinione di Daniele Marchetti
Enrico Letta
Lapresse
Politica
Condividi su:

Sulla candidatura del segretario del PD Enrico Letta alle elezioni suppletive di domenica e lunedì prossimi, cade una nuova tegola.

Non bastava la scelta di una città passata al centrodestra dopo 40 anni di monocolore rosso. Ed, in campagna elettorale, avere un'amministrazione che rema contro non agevola sicuramente la corsa. 

Non bastava neppure (e persino) la vicenda, assai pesante (per usare un eufemismo), legata alla vendita della Banca più vecchia del mondo che significherebbe per la città del palio e l'intero hinterland senese la perdita di migliaia di posti di lavoro. Una vicenda per la quale il candidato Letta aveva chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministro dell'Economia. Richiesta caduta -totalmente- nel vuoto; tanto per parlare di autorevolezza.

Adesso, la ciliegina sulla torta!

In queste ore è emerso apertamente e pubblicamente come alla candidatura/elezione del Letta jr. a Siena, sia strettamente legata la sorte dell'attuale segreteria regionale del PD.

E volano -letteralmente- gli stracci! Con la sinistra Dem - lettiani in testa- a richiedere, in caso di elezione del Segretario a Siena, la testa dell'ex renziana e deputata europea Simona Bonafe' e -con lei- la defenestrazione da via Forlanini (sede fiorentina del PD) di Area Riformista: gli amici di Matteo Renzi rimasti nel PD e capeggiati, in Parlamento, dal lucchese Andrea Marcucci e rappresentati in Toscana dall'On Bonafe', campione di preferenze alle elezioni europee del 2019.

Una novità che mette sempre più a nudo il disegno politico della segreteria Letta: vincere a Siena per prendere la segreteria della regione più rossa d'Italia, liberarsi a Firenze degli ex-renziani nonostante che -a tutt'oggi- costituiscano la maggioranza del partito e mettere a tacere -nella capitale- Base Roformista a cui appena qualche mese fa era stata tolta (con la scusa della rappresentanza di genere) la presidenza del gruppo alla Camera dei Deputati con la fragorosa cacciata dell'on. Marcucci.

Ma la strategia di Enrico Letta, sembrerebbe avere anche un altro importante bersaglio: cacciare Italia Viva dalla maggioranza regionale, dopo aver sfruttato i voti (si parla di percentuali a doppia cifra) di Matteo Renzi a Siena.

Veri e propri azzardi che, a tre giorni dal voto, potrebbero costare molto cari.

Perché, come si dice a Firenze, non dire gatto se l'elezione non l'hai nel sacco!