Signorini: "Ho acquistato io le foto Sangiuliano-Boccia". Il giallo del grande favore in cambio: due serate all'Arena?

L'ex ministro avrebbe rassicurato l'ex amante: "Non vuole soldi, gli ho fatto un favore". E spunta l'evento a Verona affidato al direttore di "Chi"

di redazione politica
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Sangiuliano-Boccia, spunta il "grande favore" fatto ad Alfonso Signorini. Il direttore di Chi avvisò l'ex ministro: "Girano vostre foto..."

Sul caso Sangiuliano-Boccia emerge un nuovo retroscena clamoroso, relativo al famoso servizio fotografico della coppia. Esce allo scoperto Alfonso Signorini, il direttore di Chi: "L'ho comprato io". Tutto è contenuto nella denuncia presentata dall'ex ministro della Cultura nei confronti della sua ex amante. "Mi è arrivata una mail da Alfonso Signorini, direttore di Chi. La vuoi leggere?", scrive - in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano - Sangiuliano a Boccia. E lei: "Devo avere paura?". È il 4 agosto e il ministro è lontano, in missione al Cairo, dove l’indomani incontrerà il suo omologo egiziano. "Carissimo Gennaro, eccomi qui". Inizia così la mail che Signorini conferma di aver inviato a Sangiuliano: l'allora ministro la inoltra integralmente a Boccia.

"Volevo avvisarti – scrive il direttore di Chi– che da un paio di settimane mi arrivano al giornale servizi fotografici tuoi in compagnia della tua assistente (al ristorante, per strada...). Niente di compromettente. L’unica cosa è che una di queste agenzie insieme alle foto vendeva la notizia che ti sei separato da tua moglie, che hai tolto la fede e che hai con la tua assistente una relazione. Io ho acquistato il servizio perché non andasse in giro. Al di là della fondatezza della notizia (che a me non interessa ma a certa stampa “amica” sì) ci tenevo che tu lo sapessi, perché molto probabilmente non molleranno il colpo e ti controlleranno durante l’estate. Un caro saluto". Il dialogo tra Sangiuliano e Boccia prosegue: "Vuole dei soldi da te?", domanda Boccia. “No. Per fortuna gli ho fatto un grande favore”.

Signorini a Il Fatto parla del presunto favore: "Gli feci recensire il libro. Ma non sono intervenuto sull’Arena". Il riferimento è infatti alla decisione presa dall'ex ministro di affidare a Signorini la regia di due serate della Bohème. Quando c'è da affidare l'evento a Verona rimbalza il suo nome e - prosegue Il Fatto - la richiesta di sapere il cachet di Alfonso Signorini, è il regista stesso a indicare un compenso di 30 mila euro. Non è un improvvisato, ma neppure un regista professionista. Signorini ha 54 anni quando nel 2017 esordisce a Torre del Lago, scritturato per una versione "pop" della Turandot. Il 2024 è dunque l’anno che segna il suo ritorno alla lirica, stavolta però in grande stile. "Entro sul palco dell'Arena in punta di piedi", aveva detto al debutto. Ora il giallo del "grande favore" di Sangiuliano, si trattava della recensione del libro o di quelle due serate a Verona? Resta il mistero.

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