La sinistra e la gente normale: il filo rosso che lega la disfatta di Kamala Harris e il Pd

Se continui a rivolgerti alle minoranze, ti voteranno sempre e solo le minoranze. Un errore che accomuna il centrosinistra da una parte e dall'altra dell'oceano

di Adriana Santacroce

Kamala Harris ed Elly Schlein

Politica

La sinistra e la gente normale: il filo rosso che lega la disfatta di Kamala Harris e il Pd

È facile trovare punti in comune tra la disfatta di Kamala Harris e quelle del centrosinistra italico. Lasciando perdere i motivi strettamente endogeni per cui Trump ha stravinto, non si può non vedere la ripetizione parossistica degli stessi errori fatti al di qua e al di là dell’Oceano. Un vizio di forma e di sostanza che avvolge la Sinistra in Occidente.

Se continui a rivolgerti alle minoranze ti voteranno sempre e solo le minoranze. È semplice. Per questo viene da pensare che non ci sia davvero un progetto di governo ma solo una tattica per contarsi e godere di una rendita di posizione.

Sì, è vero: ci sono le esigenze dei migranti da difendere. Sì, è vero: ci sono i diritti della comunità LGBT da tutelare. Sì, è vero:  l’auto elettrica è importante perché l’inquinamento è pericoloso. Sì, è vero: ci sono dei reazionari nostalgici del fascismo in giro. E sicuramente è vero anche che Saviano viene maltrattato dalla Destra.

La sinistra e il Paese reale (che è un'altra cosa)

È anche vero, però, che chi è colto e benestante ha la possibilità di interessarsi a queste cose e di intestarsele. Ma se ti indigni solo per questo ti voterà sempre e solo la minoranza a cui ti rivolgi. Il Paese reale è un’altra cosa. La gente normale, la maggioranza, è quella che ha paura a uscire la sera e che teme per la propria sicurezza. Che paga le tasse ma non vede servizi adeguati. Che ha una seconda casa di proprietà e ha paura a darla in affitto perché, poi, se l’inquilino non paga, non riesce a mandarlo via e a recuperare il suo bene. La gente normale ha paura a salire sui mezzi pubblici perché teme di essere scippata dagli zingari che poi, tanto, girano indisturbati. E magari c’è anche qualcuno che li difende. E si incavola perché la città si paralizza per l’ennesimo sciopero voluto sempre e solo dallo stesso sindacato e appoggiato dai partiti di sinistra.

Gente normale che si sente ignorata dai partiti di sinistra troppo occupati a distinguere il termine assessora da quello di assessore. Chi ha la pancia piena e non si preoccupa di portare il cibo in tavola può occuparsi di pensare ai migranti che vengono trasportati in Albania, alle manifestazioni di casa Pound o al genitore uno e al genitore due. È da anni che il Centrosinistra si è ridotto così. In cerca del primato del partito che si radica sempre di più in un orizzonte minoritario. Negli Usa Kamala Harris ha parlato solo di aborto e di diritti dei migranti. Non una visione, un orizzonte. Ed è stata spazzata via.

Così la sinistra rinuncia al sogno di governare

Qui in Italia sta accadendo la stessa cosa. Il Pd punta a essere il primo partito. Bene. E poi cosa se ne fa? Governa in qualche ente locale e in qualche partecipata. E poi? AVS festeggia la crescita del partito. Ma per fare cosa? Per parlare sempre e solo al suo elettorato che, in ogni caso, più di tanto non cresce. Se non nel Centro di Milano, dove, ancora, c’è benessere e pancia piena. Per contarsi quindi. E non per contare. Addio al sogno di Veltroni prima, e di Renzi poi, di governare il Paese per cambiarlo. Resta la ricerca di un processo identitario che, inevitabilmente, porta i partiti di sinistra a un ruolo di minoranza e di opposizione. Da cui fare lezioni di morale e di saccenza. Senza il peso di governare. Quello spetta alla gente normale.

 

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