Sondaggi Roma: Raggi non è messa bene. Michetti vs Gualtieri. E Calenda..

SONDAGGIO ROMA, MICHETTI E GUALTIERI AL BALLOTTAGGIO. GLI ELETTORI DI FORZA ITALIA VOTANO CALENDA

Politica
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Sondaggi sindaco Roma: Raggi non è messa bene. Michetti vs Gualtieri. E Calenda..

Il sondaggio Winpoll sulle comunali di Roma commentato dal Prof. D'Alimonte
 
Virginia Raggi. Non è messa bene. Il 66 % degli intervistati nel sondaggio Winpoll per il Sole 24 Ore pensa che nei cinque anni del suo mandato la vita a Roma sia peggiorata e dà un giudizio negativo sulla sua amministrazione. Nonostante ciò il 21,3 % dice di volerla votare al primo turno. Una percentuale nettamente superiore a quella raccolta dal suo partito che si ferma al 12,9% delle intenzioni di voto stimate. Evidentemente nei suoi cinque anni da sindaco ha saputo costruirsi una sua base elettorale con una significativa componente personale. Non le basterà però per vincere. Se fosse lei and andare al ballottaggio contro Michetti verrebbe nettamente sconfitta. E’ lei l’unica avversaria che Michetti potrebbe battere.  I flussi tra il primo e il secondo turno fanno vedere che sono troppo pochi gli elettori di Calenda (29%) e di Gualtieri (31%) disposti a votarla al ballottaggio. Per la Raggi sarà difficile superare lo scoglio del primo turno e ancora più difficile vincere contro Michetti  al secondo. Nel nostro sondaggio viene data perdente contro Michetti , 44,2 % a 55,8%.

Carlo Calenda. E’ il vero outsider di questa competizione. Non ha un partito alle spalle. Il suo partito Azione raccoglie solo il 3,9% delle intenzioni di voto. Eppure il 17,8% degli intervistati dichiara di volerlo votare al primo turno. E’ la percentuale più bassa tra i quattro candidati maggiori, ma non tanto bassa da escluderlo a priori dalla competizione per conquistare un posto al ballottaggio. Se ci riuscisse, avrebbe ottime possibilità di diventare sindaco. Nel nostro sondaggio viene dato vincente contro Michetti, 54,8% contro 45,2%.  La forza di Calenda sta nel suo appeal trasversale. Gode della fiducia del 70% degli elettori del Pd ma anche del 62% di quelli di Forza Italia. Ma la cosa forse più sorprendente è il dato relativo a M5S (42%) e Fdi (39%) . Nessuno dei candidati in lizza ha un appeal così trasversale. Questo spiega perché al ballottaggio riuscirebbe a vincere contro Michetti. Lo dicono i flussi. Il 68% degli elettori di Gualtieri al primo turno e il 34 % di quelli della Raggi lo voterebbero al secondo turno. Resta il fatto che per Calenda arrivare al ballottaggio sarà dura. Cercherà di trasformare in un vantaggio  la mancanza di un vero partito alle spalle  presentandosi come candidato civico appoggiato da una lista civica. Punterà sulla sua competenza e sulla sua indipendenza dagli apparati che hanno governato Roma negli ultimi anni. Ma sarà comunque una sfida difficile.

Roberto Gualtieri.  E’ il candidato in pole position. Non deve ingannare il fatto che sia solo al secondo posto nelle intenzioni di voto al primo turno con il 25,5 % , superato da Michetti. Questo dato sconta la presenza in campo di ben tre candidati di centro-sinistra che si dividono i voti.  Di questi tre candidati è quello messo meglio per andare al ballottaggio. Se ci riesce potrebbe essere il nuovo sindaco di Roma. Nello scontro a due con Michetti avrebbe il 53,5% contro il 46,5% del rivale. Per lui voterebbero il 48% degli elettori di Calenda e il 34 % degli elettori della Raggi. Ma il suo vero punto di forza è il Pd che si conferma come il primo partito nella capitale con il 27,7% delle intenzioni di voto. Gualtieri non ha l’appeal trasversale di Calenda.  Gode di scarsa fiducia tra gli elettori degli altri partiti, con la parziale eccezione- curiosamente- di quelli della Lega.  Ma ha la fiducia degli elettori del suo partito e il Pd a Roma pesa. Se resterà unito Gualtieri dovrebbe riuscire a superare il primo turno che per lui, così come per Calenda, è la partita vera.

Michetti. E’ l’unico candidato che non ha nulla da temere dall’esito della lotteria del primo turno. Infatti, uno dei due posti al ballottaggio è il suo. Sarebbe clamoroso che a Roma il centro-destra unito non riuscisse a far arrivare al ballottaggio il suo unico candidato.  Però, una volta arrivato lì per Michetti cominciano i problemi. E’ il candidato meno noto tra quelli in lizza. Solo il 58% dei romani lo conosce. Ma tutto sommato non è un dato così negativo e in ogni caso è rimediabile. La campagna elettorale serve anche a questo. Il suo problema vero è la base elettorale.  In base alle stime del nostro sondaggio la coalizione di centro-destra che lo sostiene può contare su circa il 45 % dei voti. Non è poco ma non è sufficiente per vincere. Con questi consensi può vincere solo contro una candidata poco popolare come la Raggi perché in questo caso, come abbiamo visto, può contare al ballottaggio su una quota di consensi che gli verrebbero dagli elettori di Calenda e di Gualtieri che preferiscono lui alla sindaca uscente.  Contro Gualtieri o Calenda sarebbe più difficile. Soprattutto contro il secondo. E proprio come Calenda cercherà di allargare il suo bacino elettorale presentandosi come candidato civico, avulso dalle logiche di partito. Se ci riuscirà il ballottaggio sarà una sfida più competitiva di quello che appare oggi dai dati del nostro sondaggio.