Speranza, dai lockdown ai vaccini: il ministro dei flop vuole svoltare la Sx

Speranza ha fatto del lavoro svolto durante il Covid il suo documento ideologico dal motto: "Rifondare la sinistra"

Di Giuseppe Vatinno
Roberto Speranza
Politica
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"L’ideologia è una compagna di strada di cui la sinistra non riesce mai a liberarsi completamente facendovi anzi spesso riferimento"

Roberto Speranza sta utilizzando il suo lavoro fatto da ministro della salute durante la pandemia per la campagna elettorale. Nulla di male si dirà. Il punto però è che Speranza ne ha fatto un documento ideologico dicendo che dalla pandemia bisogna “rifondare la sinistra”.

E questo è profondamente sbagliato perché il tragico evento che si è manifestato proprio durante il suo mandato non è né di destra né di sinistra.

Voler caratterizzare addirittura la sinistra mondiale come modalità di considerazione del Covid è quindi in primis una operazione scorretta dal punto di vista dell’onestà intellettuale. Povero Marx, dalla tutela dei lavoratori i suoi moderni (piccoli) epigoni lo stanno facendo diventare un paladino dei vaccini.

L’ideologia, indubbiamente, è una compagna di strada di cui la sinistra non riesce mai a liberarsi completamente facendovi anzi spesso riferimento.

Inoltre, se proprio la dobbiamo dire tutta, la stessa gestione della pandemia ha lasciato (lascia?) molto a desiderare.

Nel marzo del 2020 si è sottovalutato l’impatto e c’era gente a sinistra che si faceva i cocktail in piazza a Milano oppure esortava ad andare allo Stadio a Bergamo. Nessuno si pone la domanda del perché il Covid – 19 sia scoppiato proprio nel nostro Paese, subito dopo la Cina? Ci sarà un motivo per cui siamo stati noi a infettare l’Occidente.

Il motivo, a ben guardare, è lo stesso per cui siamo da anni ultimi per il saggio di variazione del PIL, per la lungaggine della burocrazia, per la corruzione, per la libertà di stampa perché da decenni l’Italia è il Paese più arretrato d’Europa.

E non a caso, dunque, il Covid ha attecchito immediatamente da noi.

Dicevamo appunto della gestione inziale della pandemia. Semplicemente disastrosa, ed infatti c’è una indagine in corso della magistratura di Bergamo.

Vi ricordate quando la notizia della imminente zona rossa in Lombardia filtrò da Palazzo Chigi e una ondata biblica di persone prese d’assalto i treni per scappare a Sud propagando immediatamente l’infezione?

E poi ci sono appunto i vaccini.

Speranza, ma in verità anche Draghi, dissero che una volta vaccinati si sarebbe stati al sicuro, che si potevano togliere definitivamente le mascherine e che il virus non sarebbe stato più trasmesso né si sarebbe manifestata la malattia. Invece non era vero niente e il popolo italiano se ne è accorto a sue spese.

Come del resto la stupidaggine dell’immunità di gregge che una volta raggiunta avrebbe protetto tutti, pure i non vaccinati. Altra fake.

Ma se si chiede a Speranza conto di queste castronerie lui fa spallucce e dice che così gli diceva il mitico Cts. E veniamo al punto della competenza dei virologi che non ne hanno azzeccata praticamente una. È vero la medicina non è una scienza esatta, ma dire il contrario pare un po’ troppo e in ogni caso il politico è garante dell’esperto che si è scelto e nel Cts, stranamente, c’era di tutto tranne i virologi! Come mai?

Un altro punto dolente è stato quello dei Green Pass. Una volta capito che il vaccino non proteggeva dalla trasmissione del virus che senso aveva lasciarlo solo per i non vaccinati?

Milioni di persone sono rimaste a casa senza stipendio mentre i colleghi vaccinati spandevano allegramente l’infezione.

E poi tralasciamo tutta la vicenda che ha visto impegnato il ministro Speranza con l’Oms e i suoi rapporti oscuri con il suo direttore generale, il contestatissimo Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Un alto dirigente della Sanità, intercettato, ebbe a dire che l’Oms era “una consapevole foglia di fico” del governo italiano. E poi si venne a sapere che Speranza aveva donato 10 milioni di euro all’Oms, come ha documentato la trasmissione Report.

Inoltre i lockdown hanno un senso razionale solo se servono a prendere tempo per creare più posti letto in rianimazione mentre in Italia siamo stati chiusi tre mesi e non è stato fatto niente.

Speranza ora, ciliegina sulla torta, ci dice che ci vogliono soldi per la Sanità quando il PNRR fatto da lui la relega all’ultimo posto per investimenti, dopo l’integrazione sociale.

Dunque, alla luce di quanto esposto, il ministro farebbe una figura migliore tacendo.