Spese militari, Schlein: "Rinviare l'aumento". E scoppia la lite nel Pd
La segretaria del Pd a Vicenza rivendica la propria cultura pacifista. Il presidente del Copasir Guerini: "No a passi indietro"
Svolta arcobaleno di Elly Schlein: "Sì al rinvio dell'obiettivo del 2% del Pil come la Germania di Scholz"
Elly Schlein è d'accordo con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, sul rinvio di cinque anni dell'obiettivo 2% del Pil per le spese militari. La segretaria dem lo ha detto ieri sera nel corso di un'intervista pubblica all'iniziativa Fornaci Rosse a Vicenza. "Sì", ha risposto Schlein a chi le chiedeva se fosse d'accordo con l'impostazione della Germania sulle spese militari.
Al congresso del Partito socialista svizzero, Schlein ha sottolineato che "il Pd non ha avuto dubbi che di fronte a una aggressione criminale servisse anche supportare l’Ucraina con le armi, l’errore è stata la totale mancanza dell’Europa per la costruzione di un percorso di pace". E poi: "La sinistra non può non avere una prospettiva di fine delle guerre: serve tornare ad avere e a chiedere un’iniziativa forte. Non possiamo aspettare che cada l’ultimo fucile per batterci per la pace".
Come racconta Repubblica, le sue parole piacciono al M5s ma meno ad altri esponenti del Pd. L’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, esponente della minoranza pd e presidente Copasir, invita — «senza voler fare polemiche», specifica — a non fare passi indietro sugli impegni presi con la Nato: «In un contesto internazionale meno sicuro e con nuove minacce a cui fare fronte è giusto continuare sulla strada concordata, senza passi indietro».