Strage Ustica, ecco perché dà fastidio la verità (scomoda) raccontata da Amato

Amato è ritornato su un argomento oggetto di numerose sue dichiarazioni precedenti, ora però le scuse dell'Italia non bastano: che cosa dovrebbe fare il governo

di Giacomo Costa
Strage di Ustica
Politica

Strage di Ustica, la verità che dà fastidio a tutti.  Commento

La verità sulla strage di Ustica, su cui il Sig. Giuliano Amato si è recentemente soffermato, è ben nota: l’aereo Dc-9 di Itavia con 81 persone a bordo fu abbattuto la notte del 27 Giugno 1980 da un missile lanciato da un caccia francese che stava inseguendo un caccia libico su cui la Nato credeva stesse viaggiando Gheddafi, e che aveva tentato di rifugiarsi nella scia dell’aereo civile per sfuggire all’attacco. Se il Mig libico fosse quello i cui resti –compreso il cadavere del pilota- furono trovati sulle montagne del Sila il 18 Luglio di quell’anno non è stato finora accertato. Un frammento almeno della dichiarazione di Giuliano Amato merita di essere riprodotto: "Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione, e il piano prevedeva di simulare un’esercitazione Nato, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario". 

LEGGI ANCHE: Strage Ustica, da Amato fandonie? La bomba terremota i rapporti Italia-Nato

La cosa strana è che l’Italia, il cui spazio aereo fu così patentemente violato, era ed è membro della Nato! Certo la Nato ha agito in modo criminale, perché ha mirato ad assassinare un cittadino libico, né questo sarà l’unico attentato allestito dalla Nato contro Gheddafi. Alla fine, nel 2011, la Nato riuscirà a far assassinare Gheddafi. Ma Giuliano Amato, dal quale mai ci si sarebbe aspettati l’espressione “fare la pelle”, non sembra per nulla turbato o stupito di questo “piano”, al quale anche il governo italiano di allora dovette dare il suo assenso: a meno di non supporre che nella Nato ci siano i paesi di serie A, che organizzano attentati, bombardamenti e invasioni, e di serie di B, come il nostro, che li subiscono. Proprio come l’Italia deve aver partecipato alla preparazione dell’ attacco della Nato alla Libia del 2011: mai partecipazione dell’Italia a un’avventura militare della Nato fu più irresponsabile e auto-lesionista.

Ma nel 1980, il “piano” non riuscì, perché qualcuno in Italia avvisò Gheddafi. Forse non Craxi, come sostiene Amato, e come hanno immediatamente smentito i figli di Craxi, che ipotizzano che Amato abbia confuso il 1980 con il 1986, in cui effettivamente Craxi avvisò Gheddafi che la Nato gli avrebbe bombardato la residenza, come avvenne.

Amato è ritornato su un argomento oggetto di numerose sue dichiarazioni precedenti, come anche di una dichiarazione dello stesso tenore di Cossiga nel 2008 e di un magistrale articolo del compianto Andrea Purgatori apparso sul Corriere del 27 Giugno 2021. Cosa c’è di nuovo nelle sue parole? Non molto: auspica che il governo italiano chieda le scuse della Francia, e, e qui Amato parrebbe avere avuto un’impennata di orgoglio e/o pentimento, anche degli Usa: “E’ impensabile che una sporca azione come questa sia stata progettata mentre i generali americani erano impegnati a giocare a bocce". 

Giusta considerazione, ma, siccome il governo italiano di allora assentì alla “sporca azione”, essa richiederebbe come minimo le scuse di quel governo al popolo italiano. Ma infine, le scuse non bastano. Ecco cosa proporrei io:

1) il governo italiano dovrebbe chiedere alla Francia l’estradizione del pilota, o dei piloti, che parteciparono all’attacco del Mig libico: avevano i loro ordini, ma non poterono non rendersi conto del pericolo mortale in cui l’esecuzione di tali ordini in quel frangente metteva l’ignaro DC-9.

2) Gli alti ufficiali italiani che mentirono e depistarono per decenni vanno imputati di altro tradimento a norma del codice militare: non hanno ancora capito che sono al servizio dell’Italia non della Nato;

3) alla Nato va richiesto di dichiarare solennemente che rinuncerà alla politica degli assassini; e un impegno a far proprie più in generale le norme del diritto internazionale. Senza queste dichiarazioni l’Italia dovrebbe ritirarsi dalla Nato, organizzazione dalla quale è stata trattata come un paese minus habens: quale in effetti finora è stato.

Tags:
amatostrageustica