Strappo M5S, ira nel Pd. Quasi perse Liguria e Umbria. Effetto voto su Schlein e processo interno alla leader

Conte costretto a rompere con il Pd o Grillo gli sfila il Movimento

Di Alberto Maggi
Giuseppe Conte Elly Schlein
Politica

Se il Centrodestra vince 2 a 1 le Regionali processo a Schlein nel Pd


Delusione e rabbia. Sono i sentimenti che si respirano ai piani alti del Partito Democratico, e quindi anche la segretaria Elly Schlein, per le parole di Giuseppe Conte che ha definito chiusa l'esperienza del campo largo. "Una scelta irresponsabile che avrà gravi conseguenze politiche", spiegano fonti Dem ai massimi livelli.

La lettura che danno al Nazareno è che Conte ha paura che nell'imminente congresso Beppe Grillo gli sfili il partito, con l'appoggio di Alessandro Di Battista e Virginia Raggi, e per questo abbia alzato il prezzo. Prima la rottura sulla Rai con l'accordo dietro le quinte con la maggioranza e in particolare con Fratelli d'Italia e poi il diktat sulla Liguria che ha escluso non solo Italia Viva ma anche PiùEuropa e i Socialisti dall'alleanza alle elezioni regionali.

"In questo modo ci fanno perdere sia in Liguria sia in Umbria", confessa un parlamentare Dem. E' infatti sicuro quasi al 100% che a questo punto il M5S andrà da solo alle Regionali sia in Umbria sia in Emilia Romagna, soprattutto dopo il probabile risultato disastroso in Liguria (alcuni sondaggi riservati parlano di meno del 5%). Conte ha bisogno di ritrovare la propria autonomia dal Pd e la propria identità altrimenti scompare e rischia davvero che al congresso Grillo lo tolga di scena con l'accusa di essere un cespuglio del Pd.

E per questo alza la posta, fino alla rottura, facendo tatticamente sponda anche con Alleanza Verdi e Sinistra, ad esempio sulla Rai, ma anche in politica estera, tanto sul conflitto Russia-Ucraina quanto sulla guerra in Medio Oriente. In Emilia Romagna, malgrado l'assenza dei 5 Stelle, è molto probabile la vittoria del Pd - ma non certa - ma in Umbria e in Liguria in casa Dem ormai danno la sconfitta per sicura. E l'ala moderata e cattolica del Pd - da Dario Franceschini a Lorenzo Guerini fino al presidente Stefano Bonaccini - attende l'esito delle Regionali per poi mettere in discussione anche la leadership della segretaria.

Se finisse davvero 2 a 1 per il Centrodestra, Schlein (con il Pd che nei sondaggi continua a perdere terreno rispetto al buon dato delle elezioni europee di giugno) finirebbe sul banco degli imputati all'interno dei Dem per la sua volontà di cercare a tutti i costi l'impossibile ovvero il campo largo da M5S a Calenda-Renzi. Si prevede un inverno di fuoco per il Pd. La maggioranza con le sue divisioni, palesi soprattutto sulla Legge di Bilancio ma non solo, può dormire sonni tranquilli con queste opposizioni.




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