Superbonus, FdI gela Forza Italia: modifiche alla stretta? "Molto difficili"
Massimo Ruspandini, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, ad Affaritaliani.it
Anche la Lega d'accordo con FdI. Piccolissime modifiche solo per le aree terremotate
Fratelli d'Italia, partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, gela Forza Italia e Antonio Tajani. Ieri, proprio su Affaritaliani.it, il vicepremier e ministro degli Esteri aveva chiesto modifiche in Parlamento alla stretta sul Superbonus decisa qualche giorno fa dal governo.
"Non siamo certo insensibili al problema. Tuttavia, la situazione che hanno lasciato Conte & Co. appare giorno dopo giorno, man mano che arrivano i dati, sempre più drammatica. Ci sembra molto difficile rivedere alcune posizioni. Vedremo", afferma ad Affaritaliani.it Massimo Ruspandini, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, sulle possibili modifiche in Parlamento, come chiede Forza Italia, alla stretta sul Superbonus edilizio.
Anche dalla Lega, fonti ai massimi livelli, chiudono a interventi in Parlamento. Sul Superbonus Matteo Salvini è perfettamente in linea con il suo vicesegretario e ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Dal Carroccio, come anche da FdI, spiegano che piccolissime modifiche ci saranno solo per quelle zone duramente colpite dai terremoti degli anni precedenti e che hanno bisogno di un sostegno statale. Ma nessun passo indietro sulla stretta sul Superbonus e in particolare sulla cessione del credito.
Superbonus, sindaco Amatrice: "Giusto cambio di rotta per zone terremotate" - “Sono contento, un decreto licenziato frettolosamente è stato rivisto. I cantieri della ricostruzione, a partire dal nostro e da quelli dei comuni ancora zona rossa, continuano a lavorare”. Così il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, commenta la decisione del Governo di prevedere il ritorno dello sconto in fattura per le aree terremotate nel 2009 e nel 2016, L’Aquila e il cratere del Medio Appennino, all'interno del decreto sul Superbonus. “È giusto così – aggiunge -, il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri era stato sconcertante, privo di qualsiasi buonsenso. Per la nostra area servono 200 milioni per la ricostruzione privata, la correzione accoglie le nostre indicazioni”. Con il decreto Superbonus, spiega, “si sarebbe fermato tutto, come è già successo con il Covid e ancora prima con il rincaro delle materie prime”.