Giorgetti: "O io o il Superbonus". E Tajani sceglie il secondo

I nodi sono la retroattività e la sugar tax

di Redazione
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 Antonio Tajani durante i lavori al Senato 
Politica

"È giusto difendere i conti pubblici, è giusto chiudere una stagione che è stata gestita malissimo, ma non puoi dare delle regole retroattive"

"O io o il Superbonus", va ripetendo il ministro dell'Economia ai suoi, secondo il Corriere della Sera.

Il superbonus "è una misura eccezionale per tempi eccezionali come altre cose più o meno giuste fatte in periodo pandemico. Finita quella ubriacatura bisogna uscirne. La disintossicazione putroppo è dolorosa ma qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla", ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervistato a Il Giorno de La Verità. "Mi rendo conto che chi è più interessato, chi ne trae vantaggi non è d'accordo - ha aggiunto - ma dalla droga bisogna uscire. Non è una buona cosa, quindi io spero si metta un punto definitivo. Ma è giusto ed anche è mio dovere come ministro dell'economia e delle finanze mettere in chiaro la situazione". "Voteremo contro se non sarà modificato" il dl Superbonus, ha replicato il segretario di Forza Italia Antonio Tajani al margine dell'incontro con Confcommercio a Roma parlando degli emendamenti modificativi presentati da Fi e del voto in Commissione. "Se si trovano soluzioni positive - ha aggiunto - sono sempre pronto ai compromessi. I nostri senatori sono pronti a confrontarsi da stamattina".

"In questi giorni ho dovuto fare qualche polemica perché non mi piace la Sugar tax, non mi piace che si affronti la questione del Superbonus con regole retroattive. È giusto difendere i conti pubblici, è giusto chiudere una stagione che è stata gestita malissimo, ma non puoi dare delle regole retroattive. Così finisce la fiducia dei consumatori, dei cittadini, degli investitori nei confronti delle istituzioni". Lo ha detto il segretario di Fi e vicepremier, Antonio Tajani, durante un incontro organizzato a Roma da Confcommercio in vista delle elezioni europee.

"È una questione di principio, se c'è una regola e la vuoi cambiare la puoi cambiare, ma gli effetti del cambiamento valgono dal momento in cui la modifica viene approvata. Quanto alla tassa sullo zucchero già c'è quella europea, non credo che dobbiamo aggiungerne altre. Non porta grande indotto, questo rischia di aumentare, senza alcun vantaggio, il prezzo di tante bibite, anche quelle realizzate con prodotti italiani come quelle che fanno le nostre cooperative, che fanno succhi di frutta, quindi andremmo a colpire anche qui un prodotto italiano" ha aggiunto.