SWG, sondaggio choc per Letta e Conte: l'alleanza Pd-M5S fa vincere la destra!
Verso le elezioni politiche, lo scenario si complica: il "nuovo centrosinistra" sarebbe un assist per Meloni e Salvini (con l'incognita-Berlusconi)
Sondaggio SWG, segnale di allarme per Letta e Conte: il centrosinistra allargato viene bocciato dagli elettori
La politica italiana è il regno delle incertezze e l’ultimo sondaggio SWG provvede a demolire anche le poche che parevano consolidate. Nei primi passi della marcia verso le elezioni politiche, pareva ormai defilarsi una sfida di tipo bipolarista tra un centrodestra alla ricerca di una leadership (e di un’identità) e un centrosinistra rinnovato dall’ingresso del M5S, a valle di un cammino lungo, ma inesorabile.
Al contrario, gli umori degli elettori italiani suonano come un campanello di allarme per Enrico Letta e Giuseppe Conte. I protagonisti del matrimonio più annunciato degli ultimi decenni rischiano infatti di fare un favore involontario ai propri avversari politici, perché la somma dei voti del nuovo centrosinistra in pectore viene stimata inferiore al totale dei rispettivi partiti.
In un quadro ancora in divenire, SWG ha sondato l’orientamento degli italiani rispetto a varie ipotesi. Il ritorno ipso facto a due schieramenti contrapposti, completando la convergenza tra Pd e M5S, favorirebbe infatti la vittoria del centrodestra, che a quel punto avrebbe di che sbizzarrirsi nella scelta interna tra i suoi tre leader. Anche in questo campo, bisogna però fare i conti con una convivenza poco gradita: quella tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Se la somma dei voti dei singoli partiti del centrodestra garantisce infatti un vantaggio di 4 punti, il sodalizio forzato tra il partito di Giorgia Meloni e quello di Silvio Berlusconi comporterebbe infatti mal di pancia che farebbero scendere il vantaggio a un solo punto percentuale.
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Volgendo lo sguardo al centrosinistra, si osserva un fenomeno altrettanto interessante: se il lavoro certosino di ricomposizione di una sorta di “nuovo Ulivo” portasse a una coalizione allargata anche ai partiti centristi… il vantaggio del centrodestra aumenterebbe ulteriormente! Questo perché per molti elettori del M5S è già stato difficile accettare l’alleanza con i Dem, acerrimi avversari di una stagione ormai superati, ma sarebbe davvero impossibile fare squadra con Carlo Calenda e Matteo Renzi.
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Se poi si arrivasse a riproporre anche alle politiche nazionali una versione italiana della “coalizione Ursula”, con Forza Italia assieme a PD, M5S e centristi, non solo si darebbe una mano a FDI e Lega, ma probabilmente le defezioni salirebbero ulteriormente, col concreto rischio di alimentare l’astensionismo che si è già manifestato in maniera evidente alle ultime amministrative.
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L’analisi dei dati SWG evidenzia quindi la netta crisi delle logiche di coalizione, che peraltro sono necessarie in presenza di un sistema maggioritario. L’altro elemento significativo è dato dal tramonto del voto identitario. Soltanto una minoranza degli elettori si dice pronto a votare per il proprio partito in qualunque schieramento esso si colloca, mentre la maggior parte degli italiani potrebbe cambiare il voto in base alle coalizioni che troverà sulla scheda elettorale. Ci sono però delle significative eccezioni: Lega e Fratelli d’Italia hanno l’elettorato più stabile, forse anche perché la loro posizione è molto chiara, mentre è in discussione il rapporto con Forza Italia, il cui orientamento è nettamente più governativo ed europeista.