Tajani: "Berlusconi Jr in politica? Ha detto no, se cambia idea noi contenti"
"Siamo con l'Ucraina ma non in guerra con la Russia. Rimpasto dopo le Europee? Non mi risulta"
"Pier Silvio Berlusconi in politica? Ha detto no ma se cambia idea noi contenti"
La discesa in campo in politica di Pier Silvio Berlusconi? "Sta a lui decidere, è una scelta personale. Finora ha detto di no. Ma se cambiasse idea noi saremmo contenti". Così il leader di Fi Antonio Tajani in un'intervista al 'Messaggero'. Un sorpasso di Fi sulla Lega alle Europee? "Non è un rally, ben venga se le altre forze del centrodestra avranno successo", risponde il leader azzurro.
"Non mi risulta". Risponde così il vicepremier al 'Messaggero' alla domanda sull'ipotesi di un rimpasto di governo dopo le Europee. Quanto al caso Santanchè, "sono garantista, si è innocenti fino all'ultimo grado di giudizio. Non chiedo mai le dimissioni di nessuno, non l'ho fatto neanche con Decaro. E comunque è una scelta personale che spetta a lei", sottolinea.
"Vedo molta confusione anche in casa nostra, c'è chi usa le scelte del governo israeliano per attaccare Israele e gli ebrei. Mi preoccupa l'antisemitismo strisciante", prosegue Tajani. La Normale di Pisa ha interrotto la collaborazione nella ricerca con Israele, "credo sia un errore - sottolinea il vicepremier - Come è una vergogna cacciare giornalisti dagli atenei solo perché ebrei. Questo antisemitismo non ha nulla a che vedere con il sostegno al popolo palestinese".
La minaccia di colpire le basi degli F-16? "Putin non va mai sottovalutato. Mi sembra però un modo per distogliere l'attenzione dall'attentato a Mosca", dice Tajani, che sottolinea come l'attentato al Crocus City Hall rappresenti "una grave falla nella sicurezza e un segnale di debolezza. Noi stessi avevamo avvisato del rischio attentati l'8 marzo - dice - Sapevamo dell'allarme dopo un blitz dell'intelligence russa contro una cellula di terroristi, c'è un pericoloso risveglio della jihad. Ora Putin vuole usare la strage per giustificare l'aggressività contro l'Ucraina e i nuovi attacchi contro obiettivi civili".
"Noi non siamo in guerra con la Russia e non invieremo militari a combattere in Ucraina", ribadisce Tajani, pur sottolineando che "l'Italia farà tutto ciò che è in suo potere per aiutare Kiev. Insieme ai nostri alleati invieremo munizioni, vedremo se ci sarà bisogno di un nono pacchetto di aiuti. In Europa stiamo lavorando per trasferire agli ucraini i proventi degli interessi dei beni congelati russi".
Il ministro degli Esteri auspica che il 2024 "sia l'anno di una conferenza di pace, che ci si sieda a un tavolo in una situazione che tenga conto delle richieste di autonomia, di indipendenza, di integrità territoriale dell'Ucraina. Dobbiamo aiutare l'Ucraina a non essere sconfitta, la resa non è accettabile. In altre parole, lavoriamo per una pace giusta". Quanto al governo ucraino che chiede missili per colpire la Crimea, "noi non disponiamo di questi missili, ma è legittimo dare armi per permettere all'Ucraina di difendersi. Senza colpire però il territorio russo"