Tasse, taglio dell'Irpef fino a 50mila euro: è (quasi) fatta. Da gennaio tra 40 e 45 euro in più al mese in busta paga
L'ufficializzazione solo alla chiusura del concordato (12-12)
Tasse, estensione della riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 50mila euro lordi l'anno
Manca solo l'ufficializzazione che per prudenza non arriverà fino alla chiusura del concordato fiscale, scaduto il 31 ottobre e riaperto dal governo fino al 12 dicembre. Ma di fatto, al 99%, secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, l'esecutivo con un emendamento alla Legge di Bilancio per il prossimo anno direttamente in aula alla Camera estenderà il taglio delle tasse anche al ceto medio. Ovvero la riduzione dell'aliquota fiscale dal 35 al 33%.
Forza Italia, come ha spiegato ieri su Affaritaliani.it il portavoce nazionale Raffaele Nevi, parla di priorità assoluta e chiede che il tetto arrivi fino a 60mila euro lordi l'anno di reddito per i lavoratori dipendenti del privato e del pubblico. Ma come sempre nelle trattative si chiede dieci per ottenere cinque e infatti, salvo colpi di scena, l'estensione della riduzione pressione fiscale verrà innalzata dagli attuali 40mila euro di reddito lordi annui fino a 50mila, con la promessa di fare il possibile il prossimo per arrivare e anche superare i 60mila euro.
Maurizio Leo, vice-ministro all'Economia di Fratelli d'Italia, ha fatto intendere che l'obiettivo è alla portata, pur senza sbilanciarsi eccessivamente per la doverosa difesa della tenuta del conti pubblici. Per arrivare all'obiettivo servono poco più di due miliardi di euro e al 31 ottobre con il concordato ne sono arrivati circa 1,3 e quindi bastano circa 900 milioni. Per questo Forza Italia è quasi certa che il taglio per il ceto medio ci sarà, anche se probabilmente non fino a 60mila già da gennaio 2025, e Fratelli è cautamente ottimista.
Facendo due conti, spiegano fonti parlamentari, un lavoratore medio con un reddito intorno ai 45 e non oltre i 50mila euro lordi annui, dal prossimo anno dovrebbe avere in busta paga (considerando tredici mensilità) all'incirca tra 40 e 45 euro in più al mese, derivanti dal calo dell'Irpef. Resta la Lega che insiste per aumentare il tetto degli 85mila euro all'anno per le partite Iva sulle quali si applica la Flat Tax del 15%. Su questo fronte è più difficile che si possa davvero concretizzare, a meno che non ci sia un'improbabile impennata di risorse con la riapertura del concordato fiscale.
"Non è possibile fare tutto subito", sottolineava ieri Nevi. Tradotto: salvo miracoli, ok al taglio dell'Irpef per il ceto medio e sulle partite Iva si vedrà. D'altronde Fratelli d'Italia considera l'estensione dell'abbassamento dell'aliquota al 33% più importante di un ulteriore aiuto alle partite Iva che già hanno ottenuto molto nella scorsa Legge di Bilancio.
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