Terzo mandato: Salvini si rafforza, Zaia alle corde

Niente è mai concluso nella politica italiana e la pantomima del terzo mandato è destinata a riproporsi in aula

di Daniele Marchetti
Lega, Zaia lancia l'ultimatum al governo sull'autonomia. Foto Lapresse
Politica

Terzo mandato bocciato: Salvini si rafforza, Zaia alle corde

Dunque, perché Matteo Salvini ha strappato sul terzo mandato? Perché lo ha fatto alla luce di una quasi certa sconfitta? E perché lo ha fatto nonostate la convinzione della Premier Giorgia Meloni sul ritiro dell'emendamento? 

Perché Matteo Salvini, al contrario della segretaria del PD Elly Schlein, ha eseguito alla lettera -e non poteva fare altrimenti- le decisioni del partito imposte dall'ala che fa capo al governatore del Veneto Luca Zaia.

Salvini sapeva della sportellata e -da calcolatore navigato- si è messo di lato (complice anche la foto a tre sul palco elettorale di Cagliari) affinché la botta arrivasse dritta in faccia al suo rivale storico: quel Luca Zaia che, inebriato dai colleghi governatori Stefano Bonaccini e Vincenzo De Luca, era sicuro del voto positivo del PD.

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Voto che, a differenza della sportellata, non è arrivato con buona pace dello scaltro Salvini il quale non ci pensa neanche a tradire in Sardegna o a rompere l'alleanza di governo. Tutt'altro!

Chi esce con le ossa rotte da questa vicenda è, a destra, il presidente del Veneto e, sul versante opposto, i governatori di Emilia Romagna e Campania beffati dalla loro stessa segretaria.

Ma si sa, niente è mai concluso nella politica italiana e la pantomima del terzo mandato è destinata -ci possiamo giurare visti i molti interessi bypartisan- a riproporsi in aula, ma questo primo round lo ha vinto a mani basse Matteo Salvini.

Il signore è più avveduto politicamente di quanto si pensi. Zaia, docet! 

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