Umbria, Tesei sotto indagine. Chiesta l'archiviazione. Ira Lega: "Solo fango della sinistra e dei suoi giornali"

Candiani, deputato della Lega ed ex sottosegretario all'Interno ad Affaritaliani.it dopo l'anticipazione di Repubblica

Di Alberto Maggi

Donatella Tesei

Politica

Umbria, Tesei: "Assisto alla consueta attività di strumentalizzazione e mistificazione, con argomenti di ignobile livello, amplificata dalla vicinanza della scadenza elettorale"

"Una “non notizia” in stile Ranucci, come l'altra sera quando su Report, a urne aperte in Liguria, hanno cercato di colpire Bucci rimestando la vicenda Toti. È il solito sistema del fango gettato nel ventilatore. Sono i tipici metodi a cui la sinistra con l'acqua alla gola ricorre per spaventare gli elettori". Con queste parole Stefano Candiani, deputato della Lega ed ex sottosegretario all'Interno, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la notizia data dal sito di Repubblica.it che la Procura di Perugia ha iscritto nel registro degli indagati la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, ricandidata alle prossime regionali con il Centrodestra, e l'assessore al Bilancio Paola Urbani Agabiti. Il procuratore Cantone ha inviato al Gip la richiesta di archiviazione alla luce dell'abolizione del reato di abuso d'ufficio. La vicenda, secondo Repubblica.it, riguarderebbe finanziamenti ricevuti dalla Regione da una azienda agricola nella quale lavorerebbe il figlio della governatrice e di proprietà del marito dell'assessora.

"La richiesta di archiviazione esaurisce la questione, ma qualcuno cerca solo di creare confusione. Tesei sarà rieletta il 18 novembre presidente dell'Umbria perché ha ben governato ed è lontanissima da questo tentativo di calunnia, di voler gettare sempre fango. Noi parliamo alla gente per dare risposta ai problemi, mentre loro, la sinistra, rimestano nel fango. Questo é un evidente strumentalizzazione promossa attraverso giornali molto sensibili alla sollecitazione di chi da sinistra cerca di impastare col fango una notizia che non esiste nel tentativo, appunto, di infangare alla vigilia delle elezioni. La sinistra e i suoi media restino nel loro ambiente ideale, che è il fango, mentre noi continueremo a lavorare nell'interesse della gente e in questo caso dei cittadini umbri", conclude Candiani.

PARLA DONATELLA TESEI - "Ho appreso la notizia solamente oggi e solo perché ne hanno parlato i giornali. Mi risulta che l'indagine era iniziata da tempo e già questo dimostra ancora una volta la correttezza dell'operato della mia amministrazione. Per il resto, in attesa di consultare gli atti, assisto alla consueta attività di strumentalizzazione e mistificazione, con argomenti di ignobile livello, amplificata dalla vicinanza della scadenza elettorale". Lo ha detto all'ANSA la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, in merito all'indagine, già archiviata, che l'ha riguardata, insieme all'assessora regionale Paola Agabiti.

Legale assessora, "già archiviata l'indagine su Tesei" - E' stata già archiviata dal gip di Perugia l'indagine per abuso d'ufficio a carico della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dell'assessora Paola Agabiti. Lo ha annunciato il difensore di quest'ultima, l'avvocato Nicola Di Mario. Secondo il quale "laddove non fosse stata disposta l'abrogazione dell'abuso d'ufficio, la originaria e provvisoria contestazione di reato elevata a carico della dottoressa Paola Agabiti sarebbe risultata del tutto infondata sul piano giuridico". L'avvocato Di Mario ha quindi precisato che la richiesta di archiviazione è stata accolta e dunque il relativo procedimento definito.

Secondo l'avvocato Di Mario "per comprendere l'inconsistenza dell'addebito è necessario precisare che la delibera numero 820 assunta dalla Giunta regionale Umbria in data 1 settembre 2021 non integrava alcuna strumentalizzazione della funzione da parte dell'assessore Agabiti in quanto si limitava a prendere atto della allocazione di nuove risorse finanziarie a favore del Piano sviluppo rurale della Regione Umbria in ossequio alle determinazioni assunte dal presidente del Consiglio dei Ministri in data 17 giugno 2021 e nel rispetto dei contenuti normativi di cui alla legge 23 luglio 2021".

"Trattandosi di provvedimento a contenuto recettizio e vincolato - aggiunge - non poteva configurarsi, neppure sul piano teorico, un esercizio deviato delle attribuzioni connesse alla carica istituzionale ricoperta da Agabiti. Allo stesso modo non integrava alcuna violazione di norme penali la deliberazione numero 849 del 15 settembre del 2021 assunta dalla Giunta regionale dell'Umbria. Infatti, il provvedimento amministrativo si contraddistingue come atto di pianificazione a carattere generale che, adottato all'esito delle istanze avanzate nell'ambito del cd 'tavolo verde' del 8 settembre 2021 e dei contenuti espressi nel documento istruttorio formato da personale dirigente diverso dalla dottoressa Agabiti, non ha assegnato risorse patrimoniali ad alcun soggetto beneficiario essendosi limitato ad individuare le misure di intervento ad efficacia reale e non personale. Ciò significa che la delibera della Giunta, riguardando un tema di interesse generale (economia dell'Ente ed estensione del programma di sviluppo rurale per l'Umbria con riguardo alle filiere produttive di olio, luppolo e tartufo) risultava adottata in modo del tutto legittimo".




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