Tra gossip e approcci miserabili sull’Ucraina, un appello alla politica: aboliamo il “rilancio” di settembre

Mentre negli Stati l'avvincente campagna elettorale presidenziale ha conquistato pubblico ed elettori, l'Italia ha vissuto un'estate sottotono: il governo ha avuto buoni risultati, ma la sinistra... Chi l'ha vista? Commento

di Simone Rosti
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Estate italiana sottotono: ecco perchè 

È stata un’estate sottotono per la politica italiana. Negli Stati Uniti invece c’è l’avvincente campagna elettorale presidenziale sulla quale i politici di casa nostra continuano a non capirci nulla. I molti pro Harris di sinistra sostengono la resa Ucraina patrocinata da Trump; la destra sembra più propensa a Trump ma per “dovere” non può abdicare troppo al proprio ruolo di governo nel campo occidentale. La verità è che l’Italia tutta (maggioranza e opposizione, unite come non mai) sostiene l’Ucraina solo a parole, negare infatti la possibilità di usare armi nel territorio russo significa solo fare il gioco di Putin, punto.

Una parola sola: miserabili. Tornando all’orticello italiano l’unica notizia degna di nota è stata la separazione fra Arianna Meloni e il ministro Lollobrigida. Quale migliore occasione sarebbe per silurare il ministro che ha raccolto il maggior numero di gaffes? La legge di bilancio prossima ventura, come stiamo dicendo da mesi, sarà il vero banco di prova del Governo. Le interviste e i vari meeting estivi sono esercizi di stile, alla fine servirà la calcolatrice e i numeri dicono cose semplici. Ora però vorrei fare un appello alla politica: risparmiateci le azioni di rilancio settembrine. Sembrano solo i buoni propositi come di chi si iscrive in palestra dopo le vacanze, due o tre presenze poi si ritorna al divano.

I politici fanno lo stesso, basta il profumo dell’autunno e del rilancio avremo già perso ogni traccia. Torneremo infatti a ragionare degli zero virgola, dell’Europa cattiva, di protezionismo italico senza capire un accidente dei flussi migratori e di ius scholae. Quindi non parlateci di rilanci che sembrano solo un aggiornamento dei buoni propositi delle campagne elettorali. Presentate provvedimenti nel dettaglio spiegandone la motivazioni, evitate comunicati senza documenti sottostanti, fate stare in silenzio i ministri e i leader di partito prima di aver concordato i contenuti. Fino a ora il Governo ha avuto buoni risultati (su occupazione e pensioni) senza fare molto (galleggiare inseguendo il vento è senza dubbio un merito), ora però servono iniziative concrete di maggiore respiro (aggiustamento strutturale per deficit, sviluppo, produttività, ecc.) e, ahimè, divisive. La sinistra? Chi l’ha vista? Meno male che c’è Renzi a darle qualche fremito! 

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