Ucraina, Conte dice basta alle armi: “Spero lo dica anche il Pd di Schlein”

Verso il voto in parlamento per le nuove forniture all'Ucraina

di redazione politica
Politica

Ucraina, nuovo invio di armi: voto in Parlamento, si spacca il Centrosinistra

Per quanto riguarda le armi all'Ucraina "abbiamo già dato" e "che il Pd possa, anche col nuovo vertice, fare questa scelta in questa direzione che noi abbiamo già intrapreso". Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte a margine di un'iniziativa alla Luiss, rispondendo a chi gli chiede se possa esserci una convergenza sul no ad ulteriori invii di armi all'Ucraina tra 5 stelle e democratici. "Per quanto riguarda l'invio delle armi abbiamo già dato", ha spiegato Conte. "Inutile girarci intorno, a questo punto dopo un anno e più chiediamo di concentrare gli sforzi su uno sforzo diplomatico. Chiediamo al governo italiano di assumersi questa responsabilità. Ovviamente non da solo, ma ci deve essere qualcuno che imprima una svolta, vogliamo che sia l'Italia. Questa escalation militare ci preoccupa, ci trascinano in guerra e questa secondo me non è la soluzione".

Le opposizioni si accingono a presentarsi in ordine sparso, domani e mercoledì nei due rami del Parlamento, per il voto in vista del Consiglio europeo che ha al primo punto dell'ordine del giorno il sostegno all'Ucraina. Il centrodestra presenterà una risoluzione unitaria dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Aula, Pd, M5s e Terzo Polo presenteranno ciascuna un proprio documento di indirizzo diversificato sul punto essenziale: l'appoggio militare a Kiev, che i pentastellati escluderanno ancora una volta, mentre Pd e Terzo Polo confermeranno. Una situazione in cui il centrodestra ha gioco facile nello stigmatizzare la divisione delle minoranze. Martedì mattina alle 11,30 in Senato, e mercoledì mattina alle 9,30 alla Camera, la presidente del Consiglio terrà le consuete comunicazioni in vista del vertice del 23 e 24 marzo.

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